“Vibo Capitale italiana del libro”: iniziative e costi non convincono
“Scontro” in aula fra l’assessore alla Cultura Daniela Rotino e il consigliere del Pd Stefano Soriano. Comunicazione pagata cinquantamila euro, ma degli eventi in città si sa ben poco
E’ polemica attorno al bilancio ed alle iniziative messe in piedi nell’ambito di “Vibo Capitale italiana del libro”. Da un lato l’assessore comunale alla Cultura Daniela Rotino che difende quanto sinora realizzato dall’amministrazione comunale, dall’altro il consigliere comunale del Pd, Stefano Soriano, che denuncia pubblicamente il mancato raggiungimento dei traguardi prefissati. A dargli sostegno, anche la consigliera comunale Loredana Pilegi. Toni accesi si sono infatti registrati nel corso della seduta in IV Commissione consiliare laddove l’assessore ha relazionato sulle iniziative intraprese dal maggio scorso ad oggi, ma che non hanno convinto i due consiglieri di minoranza. Gli eventi sinora sviluppati – stando alla relazione dell’assessore – sono stati 84, oltre a quelli realizzati da Vibook e nell’ambito del Festival “Leggere & Scrivere”. [Continua in basso]
Ma alla popolazione ed alla città – nonostante l’assessore abbia assicurato il totale coinvolgimento nelle iniziative da parte delle scuole, di scrittori e sociologi – pare ben poco sia arrivato. Il consigliere comunale, Stefano Soriano, ha quindi chiesto all’assessore di rendicontare sulle spese sinora sostenute dall’ente per pagare una «società di comunicazione di Milano le cui prime spese sono state di 24mila euro su un totale di 50mila». Critiche sono arrivate anche per l’aggiornamento degli appuntamenti di “Vibo Capitale del libro” sul sito del Comune di Vibo Valentia, così come poco o nulla si è visto del materiale didattico ed informativo sugli eventi. «Abbiamo visto sinora solo due cartelloni con il calendario sino al 30 dicembre – ha spiegato Stefano Soriano – nonostante paghiamo cinquantamila euro ad una società di comunicazione. Sino a maggio non ci sono eventi, dopo maggio non c’è nulla. Sul sito vedo “pallini” vuoti e non si sa nulla di quello che si fa. Se l’obiettivo era quello di farci conoscere, non ci siamo riusciti. Non abbiamo attirato nessuno. Evidentemente, non tutto sta funzionando per il meglio e le frazioni, a parte qualche evento a Vibo Marina, sono rimaste sinora escluse».
Cosa resterà, dunque, alla città, al di là degli slogan di certa politica, dall’ottenimento del titolo di “Capitale italiana del libro”? Poco o nulla secondo molti osservatori, non così secondo l’assessore Daniela Rotino. «In questi mesi abbiamo avuto a Vibo autori di spessore nazionale e la pubblicizzazione degli eventi c’è stata. Ci sono arrivate centinaia di richieste – ha dichiarato l’assessore – , a livello nazionale e locale, che abbiamo cercato di assolvere. Il programma ha visto lo sviluppo di 20 punti su 27 complessivi previsti dal dossier ed ha dato visibilità a Vibo Valentia tanto che siamo stati invitati a molti eventi in Italia ed al Salone del Libro di Torino». Su quanto sostenuto dall’assessore non si è detta d’accordo neanche la consigliera comunale Loredana Pilegi che ha invece condiviso i rilievi mossi da Stefano Soriano. [Continua in basso]
Ricordiamo in ogni caso che ad oggi la città – Capitale italiana del libro 2021 – si ritrova con la biblioteca comunale di via Palach chiusa da mesi per inagibilità dei locali ed infiltrazioni di acqua che la rendono insicura per gli utenti, tanto che la giunta comunale nel settembre scorso ha dovuto prevedere lavori di manutenzione straordinari per 92.520,00 euro. Sui rapporti invece fra Comune e Sistema Bibliotecario vibonese si è scoperto che il SBV non paga affitto e Tari al Comune da ben 9 anni. Un caso, quest’ultimo, sollevato nei mesi scorsi dal capogruppo del Pd, Stefano Luciano, al quale ha fornito tali verità – dopo apposite interrogazioni – l’assessore comunale Pasquale Scalamogna.
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