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Ascensore di Pizzo, si apre qualche spiraglio per una delle grandi incompiute calabresi

Dopo ben 27 anni di attesa ed una spesa di oltre tre milioni di euro, l’opera non è mai entrata in funzione. Ecco i nuovi “passi” dei commissari straordinari

Ascensore di Pizzo, si apre qualche spiraglio per una delle grandi incompiute calabresi
L'ingresso all'ascensore dalla Marina di Pizzo
Una panoramica della Marina di Pizzo

Si apre qualche spiraglio per riuscire a far entrare in funzione dopo quasi trent’anni l’ascensore che, nelle intenzioni, doveva collegare Pizzo alla Marina. La commissione straordinaria (Reppucci, Di Martino e Corvo) ha infatti preso contatti con il Ministero dei Trasporti – e più precisamente con l’Ufficio speciale Trasporti a impianti fissi (Ustif) – per capire se ci sono le possibilità di far entrare definitivamente in funzione l’ascensore. C’è già un preventivo di spesa: 250mila euro, a cui vanno aggiunte altre 700mila euro per le opere complementari e di supporto. L’intero intervento è stato inserito dai commissari straordinari nei Cis.

L’impianto a canna unica è stato dotato di due ascensori paralleli, uno per la discesa da Pizzo alla Marina ed uno per la risalita. Sinora per tale opera – mai entrata in funzione – sono stati spesi circa tre milioni di euro. [Continua in basso]

Francescantonio Stillitani

Era il 1995 quando l’allora sindaco in carica Francescantonio Stillitani approvava il progetto. Un progetto ambizioso per collegare velocemente la Marina di Pizzo a Piazza della Repubblica e facilitare gli spostamenti soprattutto nel periodo estivo quando il paese è preso d’assalto dai turisti. Dopo l’approvazione del progetto arrivarono fiumi di finanziamenti e così l’opera – dopo un fermo nel 1998 e l’opposizione all’opera da parte di un apposito comitato – venne terminata nel 2003, ma mai entrata in funzione, divenendo una delle grandi opere incompiute del Vibonese. Nell’aprile del 2002 Francescantonio Stillitani, già assessore regionale ai Trasporti, fece quindi il primo “viaggio”, chiamato impropriamente “collaudo”. «Oggi stiamo facendo il collaudo tecnico dei due ascensori – dichiarava allora Stillitani – e questo dimostra che sono ormai quasi pronti al 95 per cento. Abbiamo constatato che funzionano regolarmente, avendoli provati di persona. È una grossa soddisfazione perché è una di quelle opere di punta che noi avevano programmato sin dalla passata amministrazione, e che per me caratterizza l’immagine di Pizzo».

L’ascensore, però, di fatto non è mai entrato in funzione e gli anni trascorsi senza alcuna manutenzione hanno finito per compromettere un’opera per la quale sono stati spesi milioni di euro. Anche il sindaco Gianluca Callipo aveva posto l’ascensore al centro del proprio programma di governo e si era pensato alla predisposizione di un bando per l’affidamento e la gestione dei due locali adiacenti alla struttura con la possibilità di realizzare degli esercizi commerciali per la somministrazione di alimenti e bevande. Anche il Comune avrebbe avuto un suo ritorno economico, atteso che  era stato previsto un canone di locazione dopo aver raggiunto un’intesa con Ferrovie della Calabria. Ma tra il dire ed il fare, lo si sa, “c’è di mezzo il mare” e le buone intenzioni sono rimaste ad oggi solo…intenzioni. Da capire, ora, quanto l’ascensore risponda alla nuove normative in materia di sicurezza e  quanto tempo occorrerà per rimetterlo nuovamente in funzione. Molto probabilmente la scelta se insistere con l’ascensore o realizzare altro tipo di collegamento fra Pizzo e la Marina (si parla anche di una scala esterna) spetterà alla nuova amministrazione comunale una volta terminato l’attuale periodo di commissariamento degli organi elettivi del Comune.

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