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Premio Strega 2022, tra le 74 candidature la vibonese Giusy Staropoli Calafati

Carmine Abate e Angela Bubba sono gli altri scrittori calabresi in corsa. Il 31 marzo l’annuncio della dodicina

Premio Strega 2022, tra le 74 candidature la vibonese Giusy Staropoli Calafati
Giusy Staropoli Calafati

di Alessia Principe

Suona il gong e il Premio Strega completa la sua prima lista di romanzi segnalati dagli Amici della Domenica. Il 31 marzo, alle 11 del mattino, i 74 libri si ridurranno a una rosa di 12 titoli scelti dal Comitato direttivo, presieduto da Melania G. Mazzucco (presidente), composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine. Tra libri in gara (pubblicati tra l’1 marzo 2021 e il 28 febbraio 2022) ci sono anche penne ed editori calabresi che adesso possono sperare di continuare la cavalcata verso la prima scrematura di fine marzo. [Continua in basso]

Carmine Abate, “Il cercatore di luce”

Il prolifico scrittore di Carfizzi (che nel 2012 vinse il Campiello con “La collina del vento”) è tornato in libreria con “Il cercatore di luce” (Mondadori), l’appassionata narrazione di un’avventura esistenziale, di formazione e d’arte. Il romanzo è stato presentato allo Strega da Alessandro Masi che scrive: «Abate conferma la piena maturità espressiva di un ormai lungo percorso nella narrativa italiana di alta qualità letteraria e di ininterrotto riscontro da parte del pubblico dei lettori e della critica. Si tratta di un romanzo storico, romanzo di formazione, storia famigliare e di impegno civile, in cui l’autore sintetizza diverse modalità di genere narrativo e le scardina tutte dando origine a un modello romanzesco originale e fortemente coinvolgente».

Angela Bubba, “Elsa”

Nata a Catanzaro, classe ’89, Angela Bubba è un talento che non scopriamo oggi. Dal debutto con “La casa” (Elliot), che le valse all’epoca l’ingresso nella dodicina del premio Strega, fino ad “Elsa” (Ponte alle Grazie), la Bubba ha sempre conquistato l’attenzione della critica. È Laura Pugno a presentare il romanzo biografico della scrittrice calabrese con queste parole: «In “Elsa”, vita in romanzo o romanzo della vita di Elsa Morante, concordemente riconosciuta come una delle maggiori autrici italiane del Novecento e oltre, in Italia e all’estero, e vincitrice del Premio Strega 1957, Angela Bubba si misura carne a carne con un modello letterario di spaventosa potenza e ne dischiude la densità metallica, tenera disperata e stridente, in limpidezza teatrale. Di scena in scena, di decennio in decennio in questo corposo e leggibilissimo romanzo di più di quattrocento pagine, sorretto dal lungo studio e lungo amore di una giovane scrittrice che è anche un’italianista, Elsa Morante, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Luchino Visconti, i protagonisti della società letteraria e culturale del tempo ci appaiono – ed è questa la parola, perché di apparizioni si tratta – in situazione, in flash, in impressione improvvisa, come corpi in movimento che lasciano una scia luminosa, permettendoci di cogliere ancora e sempre il loro bagliore da lontananze di tempi e spazi siderali, ed è un bagliore vivo». [Continua in basso]

Giusy Staropoli Calafati “Terra santissima”

Classe ’78, originaria di Vibo Valentia, Giusy Staropoli Calafati, oggi vive a Briatico. Specializzata nella scrittura in vernacolo, in questo romanzo, edito da Laruffa, si mette sulla scia dei grandi: da Briatico si sposta verso Sud e prova a raccontare l’Aspromonte.

A presentarla è Corrado Calabrò che così ne ha scritto: «Con un linguaggio incalzante, insaporito da espressioni dialettali, talvolta decantate poeticamente, Giusy Staropoli ci rivela un mondo vero, non omologato con gli stereotipi dei resoconti di chi non lo sente dentro come parte inscindibile di sé. Un amore appassionato per la sua terra, che si metastatizza nell’amore della giornalista per un pastore, anima la descrizione di luoghi e di consuetudini di vita, restituendoci in modo palpitante l’attrazione fatale nella bellezza e nella perdizione di una Terra Santissima, nella quale tanti uomini e donne sanno resistere quotidianamente “al dubbio che vivere rettamente sia una cosa inutile”». [Continua in basso]

Le case editrici calabrese in concorso

Fondata dal calabrese Luigi Politano, originario di Fuscaldo, la Round Robin non è nuova a candidature di prestigio. Quest’anno ha ben due romanzi che rientrano tra i magnifici 74 della prima fase dello Strega: “Rock’n’roll, nazisti e Monty Python”, un romanzo ucronico di Federico Bonadonna e Pierluca Pucci Poppi, presentato da Umberto Croppi, e “Settanta. Il poliziotto e la strage negata” di Fabrizio Berruti presentato da Ignazio Marino. In corsa anche Rubbettino, una delle punte di diamante dell’editoria calabrese, con “Macaone” di Nicola Longo, presentato da Marina Valensise, un romanzo autobiografico ambientato nella piana di Gioia Tauro in cui l’autore racconta il suo passato di poliziotto.

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