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Comune Vibo, Pagano (Lega): «L’aumento delle indennità? Un aggravio economico»

Il coordinatore provinciale: «I nostri amministratori hanno pensato bene di applicare alla lettera il dettato legislativo in proprio favore, con aumenti molto significativi»

Comune Vibo, Pagano (Lega): «L’aumento delle indennità? Un aggravio economico»

«Nessuno discute: una legge può piacere o meno ma va applicata, per amor di verità però bisogna distinguere se vi è obbligo di recepire e applicare o se è possibile aspettare momenti migliori. È il caso della nuova determina 269 del 16 febbraio 2022 del Comune di Vibo Valentia sull’adeguamento dell’indennità agli amministratori comunali che si rifà alla legge di bilancio 2022, articolo 1, commi 583-587, ma di cui si poteva fare a meno visto i tempi di grave crisi economica». Lo afferma Michele Pagano, coordinatore provinciale della Lega.  

«Riportando tale dato sul Comune di Vibo Valentia – aggiunge – che corre il rischio del secondo dissesto finanziario, pensiamo come Lega che non fosse opportuno un aumento dei costi della politica, in un momento tra l’altro di grave difficoltà economica in cui versa la stragrande maggioranza dei cittadini, aggravata ancor più dalla pandemia. È in momenti come questi che la politica deve mostrare il meglio di sé, rinunciare a qualche privilegio a favore dei più deboli. Sarebbe stato un esempio di disponibilità di grande valenza etica e morale». [Continua in basso]

Michele Pagano (Lega)

Invece, prosegue Michele Pagano, «i nostri amministratori hanno pensato bene di applicare alla lettera il dettato legislativo in proprio favore, con aumenti molto significativi delle relative indennità a partire dal sindaco fino a tutti i consiglieri comunali. Ci sembra che sia soltanto un aggravio economico ulteriore per le già deboli casse comunali, senza nessun beneficio per la comunità. A trarne beneficio saranno solo loro, i politici quasi di professione che non hanno portato un miglioramento della città che sta morendo lentamente, una città in cui non si trovano i fondi per i servizi essenziali ma in cui, guarda caso, i fondi per le tasche dei politici e degli amministratori si trovano sempre. Non dimentichiamo – viene osservato ancora – che di recente per insipienza amministrativa si sono persi dei fondi per le politiche sociali, ma di questo nessuno sembra preoccuparsene. Come nessuno si preoccupa del fatto che il Comune non può procedere ad assunzioni di personale, seppure con un organico ridotto all’osso. Si doveva a nostro avviso rinviare tali adeguamenti economici a miglior data.
Quantomeno, se non si potevano evitare, sarebbe stato più consono e più etico, costituire un fondo dove si facevano rientrare le somme totali dei vari adeguamenti economici di tutti gli amministratori un fondo da dedicare alle famiglie meno abbienti a rischio povertà».

Avviandosi alla conclusione, il coordinatore provinciale della Lega confessa che si sarebbe aspettato «da parte dei tanti consiglieri comunali che sbandierano a parole, rinfacciando ad altri mancanza di etica, insensibilità verso i più disagiati verso chi per colpa anche della pandemia ha perso il proprio lavoro, un atto di coraggio a chiedere di indirizzare le nuove risorse economiche verso i più deboli, invece tacciono tutti. Un vecchio detto recitava che “le distanze politiche o i distinguo cessano o si assottigliano quando la discussione di merito è la distribuzione di prebende”. La politica, quella vera, deve avvicinare il cittadino alla politica con atti concreti e non a parole. E questo a nostro modo di vedere sarebbe stato un piccolo atto, certamente non esaustivo, ma – conclude Michele Pagano – un gesto concreto di sostegno ai bisogni dei più deboli e avrebbe ridato alla politica un po’ di etica morale».

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