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«Pronti a portare la cultura nei musei e nei palazzi storici», L’Isola che non c’è lancia la proposta

Dai buoni riscontri ottenuti dalla rassegna “Un libro al mese” ai progetti per il futuro che coinvolgono anche Lazio e Abruzzo. La presidente Marzano: «La cultura deve essere condivisa»

«Pronti a portare la cultura nei musei e nei palazzi storici», L’Isola che non c’è lancia la proposta
Immagine di repertorio da pixabay

È attiva sul territorio da 13 anni, promuove da 8 anni la rassegna culturale “Un libro al mese, visti da vicino”, programma attività per giovani con disabilità ed è una delle associazioni più dinamiche di Vibo Valentia. I numeri de “L’Isola che non c’è” sono lusinghieri ma per non sono frutto del caso. Sono il risultato di anni di lavoro, di impegno a favore delle persone più fragili, di resistenza in un comprensorio difficile dove la cultura cerca di farsi spazio.

E con piccoli passi, il sodalizio ha conquistato una importante fetta di pubblico: «Abbiamo voluto regalare a Vibo capitale del libro il nostro progetto che coinvolge anche l’associazione culturale sui diritti umani Ipathia. È stata una bella scommessa e possiamo guardare al futuro con grande entusiasmo», commenta Concetta Silvia Patrizia Marzano nelle vesti di presidente de “L’isola”. Infatti, il prossimo passaggio prevede che la rassegna venga “esportata” fuori dai confini vibonese: «Stiamo stipulando accordi e “Un libro al mese”, il prossimo anno, coinvolgerà anche Calabria, Lazio e Abruzzo. Avremo -aggiunge la Marzano – 12 autori locali e 12 autori nazionali. I primi si dedicheranno alle presentazioni in terra calabra, i secondi avranno modo di illustrare i propri lavori nelle tre regioni».

Il bilancio della rassegna “Un libro al mese”

In terra vibonese, la rassegna sta ottenendo buoni riscontri di pubblico e interesse crescente. L’idea è stata quella di spaziare e diversificare sia come temi sia come scelta di autori. Scrittori di livello a cui viene associato un relatore che per storia e professionalità, affronti con contezza l’argomento trattato: «Tra i relatori – specifica la presidente de “L’Isola” – anche diversi presidenti di associazioni attive nel Vibonese. Il nostro intento è stato anche quello di coinvolgere sodalizi che non sono rientrati nel progetto di Vibo capitale del libro. Siamo convinti – evidenzia– che la cultura debba essere aperta, condivisa».

Vibo Valentia, foto panoramica

E non solo: «C’è tutta la volontà di portare la cultura nei luoghi della cultura, nei musei, nelle biblioteche nei palazzi storici. Bisogna riattivare circuiti rimasti a lungo fermi, per la pandemia o anche per scarso interesse. Su tale direttiva stiamo lavorando con il Ministero».

La rivalutazione del territorio attraverso la cultura

Rivalutare e promuovere Vibo Valentia e la sua provincia tramite iniziative a sfondo culturale a giudizio della Marzano è possibile: «Da qui, l’ultima città d’Italia può partire un messaggio d’interesse culturale allargato. Nessuna chiusura, nessun campanilismo, più siamo e meglio è», evidenzia la referente de “L’Isola” che punta anche a rimettere in campo anche il progetto “Arte e artisti” con il coinvolgimento di pittori, scultori, fotografi.

Concetta Silvia Patrizia Marzano

Il futuro de “L’Isola”

“L’Isola” nasce allo scopo di aiutare giovani con disabilità e le loro famiglie. Un luogo senza barriere dove crescere nel rispetto delle diversità. Il legame con il territorio si è concretizzato nel tempo tramite attività laboratoriali, progetti a stampo educativo, eventi culturali. Sul futuro, la presidente Marzano non ha dubbi: «Continueremo a lavorare con i nostri ragazzi e proseguiremo con la campagna “Un libro al mese”. Desideriamo offrire il meglio a chi ci segue e a chi vorrà conoscerci. Per questo motivo, anche la scelta degli autori da proporre al pubblico non è dettata da personalismi. Esiste un comitato interno alla associazione che vaglia gli scrittori. Temi e autori vengono selezionati con cura rispettando quanto la nostra storia e che il nostro attento pubblico», conclude Marzano.

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