Narcotraffico internazionale dal Vibonese: operazione Stammer, dieci condanne in appello
I giudici di secondo grado confermano la sentenza del Tribunale di Vibo. L’inchiesta contro i cartelli della droga è della Guardia di finanza con il coordinamento della Dda di Catanzaro
Sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro per il processo nato dall’operazione “Stammer” contro il narcotraffico internazionale. Questo il verdetto dei giudici: 16 anni di carcere per Antonio Grillo, di 44 anni, di San Calogero (difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio); 15 anni per Giuseppe Grillo, di 42 anni, di San Calogero (difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio); 14 anni e 6 mesi per Pasquale Grillo, di 73 anni, di San Calogero (padre di primi due, difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio); assolto Mario Calesse, di 47 anni, di Sant’Eufemia d’Aspromonte, residente a Muggiò (Mb, assolto anche in primo grado, chiesti 7 anni); assoluzione per Giuseppe Careri, di 51 anni, di Rosarno (7 anni la richiesta); un anno per Franco Greco, di 50 anni, di Marcedusa (18 anni chiesti dal pm); 15 anni e 6 mesi per Rocco Iannello, di 47 anni, di San Giovanni di Mileto (difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo e dall’avvocato Mario Santambrogio); 15 anni per Fortunato Loschiavo, di 51 anni, di Mileto (difeso dall’avvocato Diego Brancia); assoluzione Ernesto Oliva, di 60 anni, di Terranova da Sibari (chiesti 15 anni); 5 anni e 4 mesi per Salvatore Paladino, di Rosarno (avvocato Giovanni Vecchio); 16 anni per Massimo Pannaci, di 54 anni, di Vibo Valentia (avvocato Giovanni Vecchio); assolto Pasquale Pititto, di 54 anni, di San Giovanni di Mileto (chiesti 30 anni, difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Giovanni Marafioti); assolto Antonio Prostamo, di 33 anni, di San Giovanni di Mileto (chiesti 10 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Grande); 15 anni per Antonio Varone, di 47 anni, di Mileto (16 anni in primo grado, è stato ora assolto in appello da un capo d’imputazione – traffico di stupefacenti con la Spagna -. E’ difeso dagli avvocati Michelangelo Miceli e Sergio Rotundo); 15 anni Osvaldo Mena Nunez, di 56 anni, della Repubblica Dominicana. [Continua in basso]
La sentenza di primo grado era stata emessa dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia presieduto dal giudice Tiziana Macrì (a latere i giudici Brigida Cavasino e Gilda Romano) il 15 giugno 2020.
Secondo l’accusa, la consorteria attiva nel circondario vibonese, storicamente inserita nel traffico internazionale di stupefacenti, al fine di sopperire alle richieste sempre maggiori e diversificate del mercato della droga, e considerato il protrarsi dei tempi di attesa per l’approvvigionamento della cocaina dal Sudamerica, avrebbe intessuto trattative con gli albanesi, per il tramite di sodali brindisini, funzionali all’approvvigionamento di enormi partite di marijuana.
I vibonesi avrebbero inoltre ospitato a Mileto l’emissario albanese giunto a garanzia dell’importazione. In tale occasione, lo stupefacente commissionato sarebbe stato volutamente dirottato dalla Puglia verso il porto di Ancona, concludendo il suo viaggio a Milano dove il sodalizio vantava la presenza di accoliti utilizzati per la vendita nel circondario milanese. [Continua in basso]
L’inchiesta è nata da una comunicazione pervenuta nel novembre 2014 dal National Crime Agency (N.C.A.) dell’ambasciata della Gran Bretagna in Italia. In particolare, il National Crime Agency, recependo un’analoga segnalazione del paritetico organismo in Colombia, ha segnalato la connivenza tra un’organizzazione criminale colombiana e una italiana impegnate nell’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica da destinare al mercato europeo.
Nel corso delle conversazioni captate sono poi emersi chiari riferimenti alla spedizione dello stupefacente, ai prezzi, al quantitativo e al successivo trasporto. Tutti i dati segnalati dal National Crime Agency sono stati quindi pienamente riscontrati nel corso della successiva attività di indagine della Dda di Catanzaro denominata “Stammer”.
Dalla Colombia sarebbe quindi giunto nel vibonese il narcos Jota-Jota, ricevuto a San Calogero nella sala ricevimenti del ristorante di Antonio Grillo. Altro colombiano arrivato a Vibo, John Peludo, è stato invece ospitato in via Gagliardi a Vibo Valentia, nella casa di Oksana Verman, ucraina passata fra le fila dei collaboratori di giustizia ed all’epoca compagna di Salvatore Pititto.
Attraverso le microspie piazzate nella casa della donna, gli investigatori della Guardia di finanza sono quindi riusciti a ricostruire parte dell’organizzazione interessata al narcotraffico, con Massimo Pannaci, di Vibo Valentia, che avrebbe accompagnato John Peludo a Roma per la consegna del denaro necessario per un carico di cocaina (63 chili) poi sequestrato nel porto di Livorno nell’agosto del 2015.
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