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Decreto Scura, Mangialavori: «A Vibo sanità da terzo mondo»

Per il consigliere regionale azzurro alle note disfunzioni collegate all’assenza di un ospedale moderno si somma adesso la soppressione dei servizi nel presidio di Tropea.

Decreto Scura, Mangialavori: «A Vibo sanità da terzo mondo»

«Il progressivo depauperamento dei servizi sanitari relega il Vibonese a realtà da terzo mondo. Su Vibo Valentia notorie le disfunzioni collegate all’assenza di una struttura fisica moderna. In periferia non va meglio. Basta pensare ai servizi che pure sarebbe necessario introdurre in una realtà montana come Serra San Bruno. Va ancora peggio al presidio di Tropea. In tal senso, l’ultimo provvedimento di riorganizzazione del commissario Scura rappresenta l’inizio della fine di tale struttura».

È quanto dichiara in un comunicato stampa il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori, tornando su un tema che, dopo il varo del decreto del commissario ad Acta Massimo Scura sulla riorganizzazione della sanità in Calabria, registra diversi interventi.

Per l’esponente di Forza Italia «viene spontaneo chiedersi, ma come si pensa di arginare lo spopolamento, stimolare l’occupazione se i territori sono immiseriti da continue spoliazioni di servizi essenziali? Nel caso di Tropea la circostanza è ancora più grave, considerando che l’ultima decisione di Scura prevede la chiusura di Oncologia, Pronto Soccorso e Laboratorio analisi. In pratica, il decreto non parla più di presidio ospedaliero di Tropea; ma di spoke Vibo Valentia-Tropea».

Fatto grave per Mangialavori se si pensa che «in estate, col traffico, la distanza obiettiva tra la marina e l’ospedale del capoluogo è di circa cinquanta minuti. La carenza di servizi all’avanguardia non rappresenta di certo uno stimolo a trascorrere le vacanze nella “Perla del Tirreno”».

Effetti negativi sono da registrare sull’intera realtà sanitaria vibonese: «il decreto sopprime ben nove unità operative. Vero è che tale criterio è applicato su scala regionale. Ma in un territorio che già registra ritardi enormi nel settore-sanità, ciò avrà effetti altamente negativi. La scure dei tagli continua così a ridurre servizi essenziali ed a comprimere diritti primari. In tal modo si registra un altro passo all’indietro che aumenterà l’emigrazione sanitaria (e non solo) con inevitabile impoverimento ulteriore dell’ente Regione Calabria e dei suoi cittadini. E di fronte a tutto ciò, il presidente Renzi continua a parlare di crescita e miglioramento delle condizioni di vita degli italiani. Paralisi e balbettii segnano, invece, l’atteggiamento del presidente della regione Calabria; come se quest’impoverimento non interessasse i calabresi».

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