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Imponimento: resta in carcere l’ex consigliere comunale di Vibo Francescantonio Tedesco

La Cassazione respinge il ricorso. Avrebbe operato nell’interesse della cosca di Filadelfia sia sul versante economico che politico

Imponimento: resta in carcere l’ex consigliere comunale di Vibo Francescantonio Tedesco
Francescantonio Tedesco

Resta in carcere l’ex consigliere comunale di Vibo Valentia, Francescantonio Tedesco, 54 anni, arrestato nel luglio del 2020 nell’operazione antimafia della Dda di Catanzaro denominata “Imponimento”. La seconda sezione penale della Cassazione ha infatti respinto il suo ricorso confermando quanto deciso dal Tribunale del Riesame di Catanzaro il 27 luglio dello scorso anno e, quindi, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di associazione mafiosa (clan Anello di Filadelfia guidato dal boss Rocco Anello) ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. [Continua in basso]

Con il provvedimento impugnato, il Tribunale del Riesame Catanzaro aveva confermato l’ordinanza del 24 febbraio 2021 del gip di rigetto dell’istanza di modifica della misura cautelare della custodia in carcere applicata a carico del ricorrente con altra meno afflittiva. Il ricorso di Francescantonio Tedesco è stato ritenuto dalla Cassazione inammissibile. Ciò perché – ad avviso della Suprema Corte – «le questioni proposte con l’istanza di appello cautelare e con il ricorso oggetto del presente procedimento risultano essere state già affrontate da questa Corte con la sentenza 16413/2021 in sede di valutazione dell’ordinanza genetica. In tale contesto, il ricorrente aveva già dedotto la presenza di rapporti diretti tra Renda e Anello (parte offesa e mandante della contestata estorsione) e tale deduzione era stata disattesa da questa Corte». Tra l’altro – anche sotto un aspetto logico – non c’è incompatibilità tra la figura dell’imprenditore colluso e la possibilità che lo stesso sia soggetto a minacce estorsive anche silenti. Ne consegue adeguatezza e legittimità della motivazione del provvedimento impugnato sul punto. Quanto poi alla rilevanza delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena – conclude la Cassazione – sussiste nel provvedimento motivazione adeguata, logica e congrua in ordine all’irrilevanza delle stesse senza che vi siano specifici passaggi di tali dichiarazioni effettivamente valutati e concretamente contrastati in sede di ricorso». Per tali motivi, Francescantonio Tedesco resta in carcere.

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