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Ambito Territoriale, lotta alla povertà: il Comune di Vibo “chiama” il Terzo Settore a collaborare

Palazzo Luigi Razza, in qualità di ente capofila, pubblica un Avviso per poter realizzare insieme progetti da attivare nei territori dei Comuni ricadenti nel Distretto socio-sanitario

Ambito Territoriale, lotta alla povertà: il Comune di Vibo “chiama” il Terzo Settore a collaborare
Il Comune di Vibo Valentia

Lotta alla povertà e all’emarginazione sociale. Il Comune di Vibo Valentia, in qualità di ente capofila dell’Ambito territoriale numero 1, ha infatti dato il via libera ad un Avviso contenente la manifestazione di interesse rivolta a enti del Terzo Settore che vorranno collaborare con l’amministrazione di Palazzo Luigi Razza nella co-progettazione di “Interventi di contrasto alla povertà e alla marginalità sociale”. I progetti si dovranno  attivare nei territori dei Comuni facenti parte dell’Ambito Territoriale 1, che comprende, oltre al Comune capoluogo, altri 14 enti locali del Vibonese (Filadelfia, Filogaso, Francavilla Angitola, Francica, Ionadi, Maierato, Mileto, Monterosso, Pizzo, Polia, San Costantino, San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, Stefanaconi). L’iniziativa in atto è stata possibile grazie ad apposite risorse finanziarie aggiuntive derivanti dal ReactEU (acronimo di Assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa). [Continua in basso]  

Il pieno coinvolgimento del Terzo Settore per combattere la povertà

Tradotto ancora: il Comune capoluogo di provincia, insomma, si rivolge direttamente al Terzo settore insieme al quale si intende realizzare insieme interventi di contrasto alla povertà e alla marginalità sociale, attivando, in particolare, il Pronto intervento sociale h24 per emergenze-urgenze e servizi di accoglienza e alloggio temporaneo per persone in difficoltà estrema. L’Avviso pubblico è, dunque, rivolto ai soggetti del Terzo Settore, che in forma singola o di raggruppamento temporaneo, siano interessati ad operare alla realizzazione di questi progetti. Le attività dovranno concludersi entro il 31 dicembre del 2023 ed entro la stessa data dovranno essere sostenute e quietanzate le relative spese, salvo proroghe. Il progetto dovrà, tra le altre cose, «esplicitare anche il modello di coordinamento, di formazione e sostegno degli operatori e volontari coinvolti. In esso – si legge nel bando – dovranno essere dettagliate anche le modalità di relazione e raccordo con il servizio sociale territoriale. Il personale dovrà pertanto essere in possesso delle competenze professionali necessarie al lavoro sociale con particolari capacità a lavorare con il contesto cittadino per tessere legami e reti». Il termine ultimo per poter presentare la domanda di partecipazione è stata fissata al prossimo 16 febbraio. Il responsabile del procedimento è stato, invece, individuato nella persona della responsabile dello stesso Ambito Territoriale, la dirigente comunale Adriana Teti. 

Destinatari dell’iniziativa

Le persone destinatarie dell’iniziativa in atto possono essere sia italiane che straniere, le quali «hanno lunghi percorsi di permanenza in strada o che si ritrovano in situazione povertà estrema o marginalità che richiedano un intervento di emergenza. Il target di riferimento – si legge nell’Avviso pubblico – si focalizza su persone che possono presentare anche problematiche connesse a dipendenze, sono generalmente di età adulta, a volte con percorsi falliti di inserimenti in contesti comunitari riabilitativi, con legami famigliari completamente recisi e inesistenti. Generalmente questi soggetti intrattengono una relazione coi servizi istituzionali molto altalenante, mal tollerando regole rigide, non sono in grado di rispettare gli impegni assunti e hanno necessità di essere affiancati con servizi di prossimità che li aiutino a preservare la loro condizione di salute fisica evitando ulteriori peggioramenti e a contenere comportamenti eccessivamente devianti». [Continua in basso]  

Servizi da realizzare

Le proposte progettuali che possono essere finanziate si riferiscono ai seguenti interventi: «Servizi di pronto intervento sociale, che sono assicurati 24h/24 per 365 giorni l’anno e attivabili in caso di emergenze ed urgenze sociali e in circostanze della vita quotidiana dei cittadini che insorgono repentinamente e improvvisamente, tramite la costituzione di una Centrale operativa. Rafforzamento   – si legge nell’Avviso – della rete dei servizi locali rivolti alle persone in situazione di grave deprivazione materiale o senza dimora o in condizioni di marginalità anche estrema, tramite la realizzazione di attività tipicamente dei Centri servizi per il contrasto alla povertà e di servizi di Housing First, in maniera da assicurare una copertura sul territorio dell’Ambito, garantendo un approccio integrato di presa in carico e assistenza agli utenti per un periodo strettamente necessari alla individuazione di soluzioni rispondenti ai bisogni rilevati, sia di tipo sociale che sanitario».

I suddetti interventi dovranno essere «strettamente connessi con il Servizio sociale territoriale e con il Sistema sanitario territoriale. In modo particolare in relazione a situazioni di grave degrado, segnalati anche dai cittadini, per garantire – è scritto sempre nell’Avviso -, oltre all’assistenza alle persone, anche un percorso individualizzato per riappropriarsi della propria autonomia e ridefinire il proprio progetto di vita. Le persone potranno rivolgersi autonomamente ai servizi, oppure  – viene spiegato ancora  – essere “accompagnate” attraverso i contatti con le unità di strada o essere segnalate dalle forze dell’ordine o dai cittadini. Qualora le persone candidate all’accoglienza abbiano problematiche sanitarie franche, i servizi invianti dovranno garantire l’attivazione dei necessari servizi sanitari domiciliari».

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