Comune Cosenza, creste sui rimborsi: assolto l’ex sindaco Occhiuto
Rinviati a giudizio l'ex segretario particolare Giuseppe Cirò la funzionaria Ada Federico
di Antonio Alizzi
Il gup del Tribunale di Cosenza ha assolto l’ex sindaco Mario Occhiuto dall’accusa di aver lucrato sui rimborsi comunali. La Procura di Cosenza aveva chiesto 3 anni e 6 mesi di carcere, ma in abbreviato il castello accusatorio è crollato davanti alla minuziosa ricostruzione difensiva esposta dall’avvocato Nicola Carratelli, difensore dell’architetto di Cosenza.
Rinviato a giudizio invece Giuseppe Cirò, ex braccio destro di Occhiuto. Inoltre, il gup Claudia Pingitore ha disposto il non luogo a procedere per Bruno Palermo e ha ordinato il processo per Ada Federico.
L’ex sindaco è l’unico dei quattro indagati ad essere stato giudicato con il rito abbreviato. Per gli altri tre invece, era stato invocato il rinvio a giudizio. Si tratta dell’ex segretario particolare di Occhiuto, Giuseppe Cirò, e di due funzionari dell’economato, Bruno Palermo e Ada Federico. Peculato, truffa e falso i reati contestati dalla Procura per le presunte creste effettuate su spese per alberghi, cene e spostamenti per le quali, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbero state prodotte false pezze d’appoggio causando un danno alle casse comunali di circa 85 mila euro. Quelle ricevute avrebbero consentito di riscuotere somme anche per viaggi in realtà mai effettuati.
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