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Registro tumori, Tucci (Sel): «Poche luci e molte ombre»

Il responsabile Ambiente del partito evidenzia alcune incongruenze della legge regionale, richiamando il “caso Triparni” e chiedendo nuovamente un consiglio comunale ad hoc.

Registro tumori, Tucci (Sel): «Poche luci e molte ombre»

«La montagna ha partorito il topolino. Questa, in sintesi, la riflessione che possiamo fare in merito alla legge regionale sull’istituzione del Registro tumori. Certo, leggendo i principi generali e le finalità inserite nel primo articolo verrebbe da dire “meglio questo che nulla”. La riflessione parte però da una considerazione iniziale: questo Registro tumori sarà uno strumento realmente utile e produttivo per come è stato articolato?».

È quanto si chiede in una nota, Danilo Tucci, responsabile provinciale ambiente di Sel-Sinistra Italiana, rispondendo, evidentemente, “no”.

Tucci ne spiega il perché in questi termini: «l’art.4, al comma 1, recita testualmente: “per gli scopi e le funzioni della presente legge, le Aziende sanitarie provvedono in isorisorse, con personale proprio; pertanto non sono previsti oneri aggiuntivi, né occorre impegnare fondi previsti nel bilancio della Regione Calabria”. Mi chiedo come sia possibile pensare, senza l’utilizzo di un centesimo aggiuntivo, di poter realizzare una mappatura tumorale articolata, efficiente ed efficace, scaricando tutte le responsabilità alle Asp provinciali che certamente, in Calabria, non navigano nell’oro».

Ancora, «nell’Art. 3, comma 3, si accenna solo ad una semplice allocazione del Registro tumori presso la direzione strategica di ogni singola Asp. Nessun accenno però sul come e sul chi debba comunicare i dati raccolti sulle patologie oncologiche territoriali. Come se non bastasse, chi analizza i dati raccolti su tutto il territorio regionale visto che manca un centro di valutazione epidemiologico?».

Quindi, annota ancora Tucci, «nell’art.2, comma 1, viene istituito un Centro di coordinamento regionale del Registro tumori composto da rappresentanti di Asp, Arpacal e l’AIRTum, senza però trovare il modo di coinvolgere direttamente rappresentanze comunali portatrici di esperienze dirette sul territorio come ad esempio le figure degli assessori all’Ambiente dei 5 Comuni capoluogo».

Vi è poi una «valutazione politica che verte anche su un altro aspetto essenziale: ben venga un Registro tumori – osserva l’esponente di Sel -, ovviamente non formulato in questi termini, per quantificare statisticamente le incidenze oncologiche, ma davvero si pensa che col solo Registro tumori si possa affrontare una problematica cosi complessa? Se la risposta è negativa, allora perché parallelamente all’approvazione di questa legge non è stata creata una commissione d’inchiesta regionale ad hoc sull’altissima incidenza tumorale in Calabria che è palesemente sotto gli occhi di tutti?».

A tal proposito Tucci cita il «“caso Triparni”, con 80 casi oncologici su una popolazione di 450, dove dopo quasi un anno non si conoscono ancora i dati delle rilevazioni effettuate dall’Arpacal. Sul “caso Triparni”, vorrei aggiungere, stiamo ancora aspettando che il sindaco Elio Costa e la sua Giunta dicano qualcosa alla popolazione e ribadiamo nuovamente l’appello affinché venga convocato un consiglio comunale straordinario e ad hoc».

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