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Mare sporco a Pizzo, fermi i fondi per il depuratore. I commissari: «Serve una svolta»

Si tratta di 500mila euro che consentirebbero di superare le criticità dell’impianto. La triade commissariale: «L’ente è in dissesto e non può far fronte a nessun tipo di intervento»

Mare sporco a Pizzo, fermi i fondi per il depuratore. I commissari: «Serve una svolta»
Il sequestro del depuratore

Il Comune di Pizzo sollecita l’assegnazione di 500mila euro per la sistemazione del depuratore comunale sequestrato circa due anni fa. Lo ha fatto con una ulteriore missiva indirizzata alla Regione Calabria, all’Arpacal, alla Prefettura e Procura di Vibo Valentia nonché alla Capitaneria di porto.

Nell’atto, in particolare, la triade commissariale rimarca l’importanza di misure a contrasto dell’inquinamento del mare. Una situazione emersa in tutta la sua drammaticità nel periodo estivo, con segnalazioni su segnalazioni, turisti inferociti e rappresentati del settore turistico sul piede di guerra. Il Comune aveva dunque stilato una panoramica delle problematiche con gli «interventi ritenuti più opportuni per il superamento e una tranquilla e serena fruizione del mare». Ad oggi di quelle risorse, tuttavia, neanche l’ombra.

I fondi per il depuratore comunale

I commissari Reppucci, Di Martino e Corvo, ricordano quindi l’incontro nel maggio 2021 alla Cittadella regionale con l’assessore all’ambiente. Proprio in tale circostanza «furono consegnate le note inviate alla Regione in precedenza ai fini di un fattivo e decisivo interessamento che – tengono a sottolineare – non ha sortito gli effetti auspicati».

Il Comune di Pizzo

L’ulteriore sollecito da parte del Comune napitino riguarda i 500mila euro ritenuti «indispensabili – scrivono i commissari – per superare la condizione di criticità del depuratore comunale in vista della stagione estiva, nell’impossibilità che possa provvedervi l’ente che, versando in condizioni di dissesto, risulta gravemente carente in tema di risorse finanziarie e pertanto impossibilitato ad effettuare qualsiasi tipo di intervento anche minimale».

Il mare sporco e le poche iniziative concretizzate

L’argomento “mare sporco” non può essere affrontato nel pieno dell’estate: «L’auspicio forte e vivo – dichiarano – è che sul tema delle condizioni della balneabilità ci sia veramente una svolta, una discontinuità ed un pragmatismo che purtroppo è finora è mancato con molti convegni, che si sono succeduti senza conseguenti concrete iniziative, che aggredissero una criticità che incide negativamente sulle enormi potenzialità di un vasto territorio quale è la Cosa degli dei, dal golfo di Lamezia a Nicotera, con bellezze paesaggistiche e ambientali inestimabili e scrigno di tesori storico-architettonici con sicuri risvolti occupazionali».

Mare sporco

Quindi viene ricordato l’incontro avvenuto al Nautico di Pizzo il 16 dicembre scorso alla presenza tra gli altri del presidente Roberto Occhiuto, del procuratore di Vibo Camillo Falvo e del procuratore di Lamezia Salvatore Curcio. Anche in tale circostanza emerse la necessità di una verifica dei depuratori comunali spesso inadeguati, malfunzionanti e sottodimensionati, nonché la regolare e periodica pulizia dei canali, controllo di barche e nautica in generale, repressione e sanzione degli scarichi abusivi, prevenzione del fenomeno della proliferazione della fioritura algare. Un primo passo, per la cittadina costiera è rappresentato dal finanziamento «in assenza del quale . concludono i commissari- Pizzo andrà incontro inevitabilmente a pesanti criticità la prossima stagione estiva».

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