venerdì,Settembre 20 2024

Fake News e “bufale” contro Il Vibonese.it, quando all’idiozia non c’è limite…

Circola su WhatsApp un fotomontaggio con il logo della nostra testata riportante un’inesistente notizia relativa ad una fantomatica ordinanza del presidente della Regione Occhiuto sulla chiusura delle scuole. L’autore ha però le ore contate…

Fake News e “bufale” contro Il Vibonese.it, quando all’idiozia non c’è limite…
Il fotomontaggio ai danni del Vibonese riportante una notizia inesistente
Il fotomontaggio che sta circolando su WhatsApp

All’idiozia non c’è proprio limite. Dalla giornata di ieri via WhatsApp sta circolando infatti un fotomontaggio, una fake news con il logo della nostra testata Il Vibonese.it, che dà conto di una notizia inesistente, vale a dire di una fantomatica ordinanza del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, riguardante la sospensione di tutte le attività didattiche in Calabria. Qualche idiota si è preso la briga di scrivere quattro righe al computer riportanti dichiarazioni inesistenti di Occhiuto, incollare in alto il logo della nostra testata – Il Vibonese.it – stamparlo, fotografarlo ed inoltrarlo via WhatsApp. Da lì l’inizio di una sorta di “catena di Sant’Antonio” con il messaggio rimbalzato da un telefonino all’altro via WhatsApp. Per parte nostra ribadiamo di diffidare sempre da foto circolanti su WhatsApp riportanti notizie (o pseudo tali) con il logo della nostra testata senza allegato il relativo link di rimando alla notizia stessa. Le notizie del Vibonese.it potete trovarle unicamente all’indirizzo web www.ilvibonese.it o sulla nostra pagina ufficiale facebook. [Continua in basso]

All’autore di tale “bravata”, che oltre a dimostrare totale idiozia sta creando un danno alla collettività e soprattutto a sè stesso (non sarà infatti una fake news costruita attraverso un fotomontaggio a minare la nostra credibilità conquistata sul campo con onesto e costante lavoro quotidiano), garantiamo che risalire allo stesso è molto più facile di quanto si possa pensare. Pertanto gli suggeriamo di munirsi di un buon avvocato e di presentarsi spontaneamente alle forze dell’ordine per attenuare future e più gravi conseguenze penali conseguenti alla sua sicura scoperta.

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