mercoledì,Novembre 27 2024

Covid nel Vibonese, una famiglia denuncia: «Rinchiusi in casa da 10 giorni in attesa del tampone»

Tracciamenti a passo di lumaca e cittadini esasperati. Il racconto di una ragazza: «Sono risultata positiva al virus ma dall'Asp niente tamponi per i miei familiari»

Covid nel Vibonese, una famiglia denuncia: «Rinchiusi in casa da 10 giorni in attesa del tampone»

Ritardi nei tracciamenti mentre il virus continua a circolare indisturbato. È la denuncia che arriva dai territori vibonesi. Al centro delle segnalazioni, i ritardi nei tamponi che costringono alcuni nuclei familiari ad un lungo quanto difficile isolamento: «Sono risultata positiva al Covid il 10 dicembre– ci spiega una giovane al telefono- Da quel momento io e la mia famiglia composta da cinque persone ci siamo posti in quarantena e abbiamo sollecitato l’Asp di Vibo per il tampone ma, a distanza di oltre 10 giorni, nessuno s’è fatto vivo».

Ritardi nei tracciamenti

La telefonata con l’Azienda sanitaria non è stata l’unica: «Abbiamo contattato anche il 118, il numero anti-Covid ma nulla. Anche mia madre ha effettuato un test in farmacia ed è risultata positiva». Una situazione esasperante: «Al momento in famiglia siamo due contagiati ma gli altri? Siamo segregati in casa da giorni e non sappiamo più a chi rivolgerci». Episodi simili si registrano non solo nel comprensorio vibonese ma anche in altre zone della Calabria.

Le preoccupazioni dei malati Covid rinchiusi in casa

Il più delle volte il paziente, già preoccupato per le possibili ricadute sulla propria salute e quella dei propri cari, ha la percezione di essere completamente abbandonato a sé stesso senza possibilità di ricevere assistenza di alcun tipo. I mancati tracciamenti si ripercuotono anche sulle scelte dei Comuni. Basti pensare che nella giornata di ieri, il sindaco di Santa Saverina, nel Crotonese, ha optato per la chiusura anticipata delle scuole. Tra le motivazioni, l’impossibilità del tracciamento che non consente di circoscrivere i focolai. Situazioni paradossali che testimoniano le fragilità di un sistema sanitario messo in ginocchio da una pandemia tutt’altro che arginata.

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