Riapertura Strada del Mare, tutto pronto per l’arrivo del ministro
Lunedì presente Danilo Toninelli e il direttore dell’Anas. Messo in sicurezza il costone fra Joppolo e Coccorino e asfaltati due chilometri, mentre la Procura contabile chiede i danni al funzionario che la Provincia di Vibo premia
Completato il posizionamento delle reti paramassi lungo il costone della Strada del Mare nel tratto interrotto al traffico veicolare dal 7 novembre 2017 a causa della caduta di un masso fra Joppolo e Coccorino. Grazie all’opera di un elicottero ed agli impegni mantenuti dall’Anas che sta eseguendo tutti i lavori, anche le ultime reti paramassi sono state sistemate e tutto è quasi pronto per la riapertura al traffico dell’importante arteria, unica via di collegamento fra la provincia di Vibo Valentia e quella di Reggio Calabria, passando lungo la costa. Lunedì è infatti prevista la riapertura della strada – almeno sino al 19 settembre quando riprenderanno i lavori – alla presenza del direttore generale dell’Anas, Massimo Simonini, ma soprattutto del ministro dei Lavori pubblici, Danilo Toninelli (M5S) che – raccogliendo l’appello dei componenti del comitato “Strada del Mare” – ha fortemente voluto la ripresa dei lavori affidandosi ad Anas e, di fatto, esautorando Provincia di Vibo e Regione Calabria impegnate per mesi a “dormire” ed a perdere tempo senza risultati concreti. Anas ha provveduto intanto a togliere anche gli orribili containers posizionati da anni ed anni a bordo strada dalla Provincia di Vibo che non aveva trovato di meglio che tale soluzione per arginare il rischio di caduta massi dal costone. Asfaltati poi ex novo quasi due chilometri di strada contro i 900 metri inizialmente previsti nella convenzione, al fine di permettere la riapertura in condizioni di totale sicurezza e senza attendere i tempi “biblici” della Provincia di Vibo che si era impegnata a pulire almeno il bordo strada di sua competenza, ma i cui lavori vanno a rilento o non si vedono affatto così come sull’intero tratto che va dal bivio di Panaia a Nicotera dove arbusti e sterpaglie la fanno da padrone.
Sul fronte giudiziario, intanto, la sezione giurisdizionale centrale di Roma della Corte dei Conti, con il presidente Agostino Chiappiniello, ha ieri fissato l’appello al 20 febbraio del prossimo anno per la trattazione del ricorso della Procura contabile calabrese che ha chiesto la dichiarazione di non avvenuta prescrizione per il danno causato dalla mancata realizzazione dell’opera. Uno scandalo tutto vibonese per il quale la magistratura contabile calabrese in primo grado ha dichiarato prescritta l’azione erariale con riferimento al danno da mancata realizzazione della Strada del Mare e per l’effetto estinto il diritto al risarcimento del conseguente danno per oltre dieci milioni di euro (10.508.949,39 euro) contestato all’ex dirigente della Provincia di Vibo Valentia Giuseppe Francesco Teti, 67 anni, di Filogaso, e al funzionario Antonio Francolino, 54 anni, di Vibo Valentia. Per danno da errata contabilizzazione, Teti è stato invece condannato a risarcire la Provincia di Vibo con la somma di 3.899.691,92 euro, mentre Francolino è stato condannato a pagare 974.922,28 euro. Giuseppe Teti è difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo, Antonio Francolino dall’avvocato Vincenzo Belvedere. [Continua dopo la pubblicità]
In sede penale, invece, il 27 giugno scorso si è assistito all’ennesimo rinvio in Tribunale a Vibo dell’udienza preliminare per mancanza di un giudice capace di trattare il procedimento. Da quasi due anni c’è da esaminare la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Vibo Valentia nei confronti dei seguenti imputati: Antonino Scidà, 53 anni, direttore tecnico delle imprese di Vincenzo Restuccia; Giacomo Consoli, 67 anni, di Vibo Valentia, ex dirigente dell’ufficio Lavori Pubblici della Provincia di Vibo Valentia; Antonio Francolino, 54 anni, funzionario della Provincia e responsabile unico del procedimento per la costruzione della “Strada del Mare”; Francesco Giuseppe Teti, 67 anni, di Filogaso, ex funzionario della Provincia di Vibo Valentia. L’imprenditore Vincenzo Restuccia, anche lui originariamente imputato, è nel frattempo deceduto. Le ipotesi accusatorie partono dalla gestione della progettazione dell’opera per arrivare alla sua approvazione da parte della direzione lavori e del responsabile del procedimento. Secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza, in ben undici casi è stato dichiarato lo stato di avanzamento dei lavori che ha consentito, a favore dell’impresa aggiudicataria, il pagamento di importi nettamente superiori rispetto a quelli corrispondenti al valore dei lavori effettivamente realizzati. Per la Procura, quindi, le somme di ogni singolo stato di avanzamento lavori sarebbero state artatamente “gonfiate” concordando la percentuale da applicare di volta in volta e inserendo indebitamente lavori non previsti nel progetto iniziale, sul falso presupposto che fossero necessari per l’esecuzione a regola d’arte. Sarebbero anche emersi dei pagamenti effettuati dalla Provincia di Vibo utilizzando risorse finanziare destinate ad altri fini, stornando fondi da un capitolo di bilancio all’altro. I quattro imputati devono rispondere, a vario titolo, di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Dulcis in fundo, mentre la Procura contabile chiede i danni e la Procura di Vibo vuole il processo per quattro imputati, la Provincia di Vibo l’1 luglio scorso con una determina ha approvato il prospetto di ripartizione dell’incentivo “spettante al personale dipendente” che ha partecipato negli anni al progetto della Strada del Mare. Un progetto che per la magistratura inquirente fa “acqua” da tutte le parti, con diverse irregolarità sfociate in ipotesi di reato attorno alla più costosa opera pubblica mai pensata per il Vibonese (ben 65 milioni di euro per quello che doveva essere il collegamento da Pizzo a Rosarno passando lungo la costa). Fra i destinatari delle somme liquidate dalla Provincia con tale determina (in totale 13.132,41 euro) al personale dipendente in servizio nella Microstruttura num. 5 – servizio Viabilità, anche chi la Corte dei Conti (Francolino) ha già condannato in primo grado proprio per i disastri attorno alla Strada del Mare e chi (lo stesso Francolino) la Procura di Vibo vuole processare in sede penale. E intanto lunedì arriva il ministro ai Lavori pubblici Danilo Toninelli…
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