Lucia, l’unica zampognara donna della Calabria e il legame con la sua Vibo Marina
Studi al Conservatorio di musica Torrefranca, si dedica a questa attività da anni e di recente ha partecipato al primo raduno regionale svoltosi a Soverato
Luminarie, addobbi, alberi, presepi, mercatini, regali, una Festa che la società dei consumi ha reso sempre più omologata, omogenea, priva di originalità e autenticità e in cui resta poco spazio per le antiche tradizioni popolari. Una delle tradizioni in via d’estinzione riguarda la presenza degli zampognari durante il periodo natalizio. Nei paesi, gli zampognari scendevano dalle montagne e andavano in giro a suonare davanti alle case o ai presepi, con i cappelli a forma di cono ricoperti da nastri colorati, il giubbotto di montone, il mantello nero e il loro strumento sotto il braccio. Solitamente si muovevano in due, perché uno suonava la zampogna e l’altro la “ciaramella”.
Ma c’è anche uno zampognaro, anzi una zampognara, che non scende dai monti ma arriva dal mare e precisamente da Vibo Marina. Due peculiarità che la rendono unica: essere la sola zampognara donna della Calabria e forse d’Italia, e il fatto, abbastanza singolare, di venire da una zona di mare.
Lucia Quattrocchi, diplomata presso il Conservatorio di musica ”F.Torrefranca” di Vibo Valentia, si dedica a questa attività da anni e la svolge con passione, generosità e anche con una buona dose di sacrificio, certamente non a scopo di lucro. Vestita con la “divisa” da zampognaro, percorre le vie della cittadina portuale allietando con il suono dell’antico strumento le giornate del periodo natalizio e ricreando quell’antica e magica atmosfera che rendeva ancora il Natale una festa religiosa. Suoni che scaldano il cuore, emozionano e fanno rivivere il Natale di un tempo che fu.
Una tradizione in via d’estinzione che recentemente l’ amministrazione comunale di Soverato ha voluto mantenere viva organizzando, per le vie della cittadina jonica, il 12 dicembre, il primo Raduno regionale delle zampogne, manifestazione che ha visto riuniti cinquanta maestri zampognari e alla quale Lucia, accompagnata dalla pipita di Domenico Sorbara, non poteva fare a meno di partecipare suscitando la curiosità di tanta gente che ha dimostrato il suo apprezzamento per l’impegno profuso nella riscoperta di questo antichissimo strumento.