Covid, dai posti letto al tracciamento: ecco come Vibo Valentia affronta la quarta ondata
Oltre 760 i casi attivi e 10 i ricoverati. Con il nuovo anno lo Jazzolino dovrebbe dotarsi di una propria terapia intensiva, intanto si punta sulle terapie domiciliari. Il commissario Asp Bernardi: «Stiamo curando tantissime persone con gli anticorpi monoclonali». Partita oggi la campagna vaccinale per i bambini dai 5 agli 11 anni
La nuova ondata di contagi da Covid-19 rischia di travolgere il Vibonese, che ad oggi si trova a fare i conti con oltre 760 casi attivi. Numeri destinati ad aumentare, come nel resto della regione e del Paese. Ragion per cui, l’Azienda sanitaria provinciale è al lavoro per tentare di dare risposte tempestive di fronte all’avanzare dell’emergenza. All’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia vi sono nel complesso 18 posti Covid gestiti dal reparto di Malattie infettive: dieci sono allestiti per terapia semi-intensiva ed attualmente sono tutti occupati (di tali pazienti, nove non si erano vaccinati); otto sono di Obi (Osservazione breve intensiva) e ve ne è occupato uno soltanto. In provincia si può contare poi su ulteriori dieci posti letto Covid nell’ospedale di Tropea: qui vengono trasferiti i pazienti che hanno superato la fase critica e sono ormai in via di guarigione. [Continua in basso]
Terapie a domicilio e l’aumento dei posti letto
«Dobbiamo evitare di trasformare l’ospedale di Vibo in ospedale Covid», afferma con forza il commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, Maria Bernardi. Come? Puntando, per i casi sintomatici meno gravi, sugli ospedali periferici (come appunto Tropea) o i Covid hotel, ma ancor prima sulle terapie domiciliari. «Stiamo curando tantissime persone con gli anticorpi monoclonali, ieri sera ho chiamato in Regione per chiedere altre dosi – spiega la Bernardi -. Stiamo cercando di intervenire quanto più possibile a domicilio, per evitare di ingolfare l’ospedale». In caso di necessità si è comunque pronti ad intervenire per implementarne la capienza: «Qualora vi fosse un’ondata forte e seria, noi in meno di 48 ore siamo in grado di trasformare le sale operatorie in sale rianimatorie per i casi più acuti». Circostanza che, però, renderebbe il nosocomio off limits per le attività chirurgiche ordinarie.
Per quanto riguarda la terapia intensiva, fino ad ora i pazienti Covid vibonesi che ne hanno avuto bisogno sono stati dirottati su Catanzaro. Ma con il nuovo anno le cose potrebbero cambiare. «A inizio gennaio – riferisce Bernardi – dovrebbero iniziare i lavori per realizzare sei posti di terapia intensiva in una struttura amovibile, posta all’esterno dell’ospedale e ad esso collegata tramite un tunnel». I lavori – dal valore di quasi due milioni di euro – saranno curati dall’Esercito e dovrebbero concludersi a marzo. [Continua in basso]
Le difficoltà nel tracciamento
Oltre ai posti letto, ci sono altre difficoltà che l’espandersi del contagio sta mettendo a nudo. Innanzitutto quelle legate al tracciamento e all’esecuzione dei tamponi da parte dell’Asp: tante sono le lamentele da parte di cittadini che attendono per giorni di essere chiamati per fare il molecolare o di mettersi in contatto con gli uffici di via Dante Alighieri. Anche qui, il commissario Bernardi assicura che si sta facendo di tutto per migliorare l’organizzazione: «Abbiamo attivato due nuovi numeri di telefono dedicati (331685172 e 3358225505) e la prossima settimana, con l’assunzione del nuovo personale, attiveremo una terza linea. Purtroppo – aggiunge – i contagi stanno aumentando, sono veramente tanti e può capitare che si creino disguidi». Per quanto riguarda i tamponi molecolari, il fatto che siano mandati fino a Catanzaro per essere processati di certo non aiuta, soprattutto in termini di tempistiche. Ma, spiega Bernardi, già con l’antigenico positivo si può disporre la quarantena: «Noi come Asp interverremo massimo nel giro di due, tre giorni per sottoporre a tampone i contatti stretti, mentre alla persona risultata positiva all’antigenico il molecolare verrà fatto dopo sette, dieci giorni per vedere se la positività sussiste».
La campagna vaccinale
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, nel Vibonese si prosegue spediti e questa mattina sono partite anche le inoculazioni ai bambini dai 5 agli 11 anni. Accolti da clown e palloncini, e premiati con un attestato di coraggio, stamattina all’hub del Vibo center sono stati 18 i piccoli che hanno ricevuto il siero anti Covid. Si prosegue anche nel pomeriggio e nella giornata di domani, mentre nel prossimo weekend ci si trasferirà nell’ex asilo tra via Manzoni e via Murmura a Vibo.
In provincia vanno bene soprattutto le terze dosi e si continua a somministrarne anche di prime e seconde. «Mi auguro – è l’appello del commissario Bernardi – che prima di Natale in tanti decidano di venire a vaccinarsi, il periodo delle feste può essere pericoloso ed è meglio proteggersi. Di covid si muore, lo vediamo ogni giorno». L’hub di Vibo Valentia sarà attivo anche nei giorni 25, 26 e 31 dicembre e il primo gennaio.