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Fusione tra Comuni del Vibonese, la proposta presentata in Consiglio. E il sindaco si dice favorevole

Ritirata la mozione d’ordine presentata sulla vicenda da quattro consiglieri di opposizione (Domenico Santoro, Lorenza Scugli, Laura Pugliese e Pietro Comito). Sull'idea lanciata dall'associazione "Progetto Valentia" verrà presentato in aula un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza

Fusione tra Comuni del Vibonese, la proposta presentata in Consiglio. E il sindaco si dice favorevole
Il Comune di Vibo e il sindaco Maria Limardo
Il sindaco di Vibo Maria Limardo

«Sono favorevole all’unificazione dei Comuni, che non è una fusione, perché potrebbe essere conveniente dal punto di vista tecnico ed economico. Abbiamo avviato dei contatti con alcuni sindaci, penso a Ionadi e San Gregorio d’Ippona, ma dobbiamo sentire tutte le popolazioni coinvolte».

Lo ha detto ieri in consiglio comunale il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo al termine dell’ampio dibattito che si è sviluppato in aula attorno al progetto di fusione di tredici Comuni del Vibonese con quello del capoluogo di provincia per realizzare un grande ente territoriale. L’argomento è stato portato in aula dai consiglieri di opposizione Domenico Santoro (Movimento 5 Stelle), Lorenza Scrugli (“Vibo Valentia da Vivere”), Laura Pugliese (gruppo Misto) e Pietro Comito (“Concretezza”), i quali hanno trasformato la proposta formulata tempo addietro dal direttivo dell’associazione “Progetto Valentia” in una precisa mozione d’ordine indirizzata proprio al sindaco Maria Limardo e all’assessore di riferimento. Idea, questa del sodalizio cittadino, che, appunto, prevede l’accorpamento con Palazzo Luigi Razza dei seguenti tredici Comuni: Pizzo; Mileto; Maierato; Jonadi; San Gregorio d’Ippona; Sant’Onofrio; San Costantino Calabro; Filandari; Briatico; Filogaso; Stefanaconi; Cessaniti; Francica. L’operazione – se condotta a termine – dovrebbe portare ad una città con una popolazione complessiva residente di 79.500 abitanti. [Continua in basso]

Il perché di una scelta

Il capogruppo Domenico Santoro

A introdurre ed a spiegare ieri a maggioranza e minoranza il progetto è stato il capogruppo pentastellato Domenico Santoro: «Il nostro territorio – ha dunque riferito l’esponente dell’opposizione a al Comune – è sostanzialmente in una condizione di sviluppo di grave ritardo. La polverizzazione della trama urbana non consente il conseguimento della massa critica per migliorare i servizi. Ed, inoltre, proprio la loro carenza disincentiva la localizzazione nel Vibonese di attività economiche e di capitale umano qualificato.  Eppure  – ha aggiunto sempre Domenico Santoro – una volta eravamo il centro economico, amministrativo e infrastrutturale della Calabria. E allora cosa è accaduto? È successo che tre Comuni attorno a noi si sono uniti negli anni ’70: Sambiase, Sant’Eufemia e Nicastro ed hanno fatto un polo economico e amministrativo nuovo. E, dunque, porto, aeroporto, commercio e industria si sono spostati. Ora noi dobbiamo riportare il centro della Calabria nel Vibonese».

Il capogruppo di opposizione a Palazzo Luigi Razza ha, poi, riconosciuto che «fondere i Comuni è difficile, ma – ha osservato – io vorrei chiedere ai contrari: la parcellizzazione dei Comuni può portare a un miglioramento di vita per i cittadini? Io ritengo di no. Negli enti non è più possibile avere un segretario disponibile solo due giorni a settimana e un tecnico una sola. I Comuni, quindi, devono unirsi, devono fondersi, mantenendo ferme le identità culturali. Ed allora diamo al nostro territorio questa opportunità. Non so se tutti i Comuni inseriti nella proposta vogliano unirsi, ma noi dobbiamo cominciare un processo. Noi chiediamo alla maggioranza di avviare un processo mediatico e culturale per i cittadini. Chiedo al sindaco -. questa l’invito finale di Domenico Santoro – di mettersi a capo di questo processo, di accettare questa mozione e di fare partire da quest’aula il momento inziale del processo».

La mozione diventerà un ordine del giorno

Il lungo e ampio dibattitto, con interventi che si sono sviluppati in maniera bipartisan, che ha fatto seguito alle parole del capogruppo consiliare di minoranza, è stato concluso dal primo cittadino che ha pubblicamente dichiarato la sua piena disponibilità alla proposta lanciata dall’associazione “Progetto Valentia” e presentata in aula da Domenico Santoro. Infine, il patto in aula: la minoranza ha ritirato la mozione d’ordine con la promessa che tutti i capigruppo consiliari, di maggioranza e minoranza, dovranno firmare un apposito ordine del giorno sulla proposta di fusione tra Comuni che sarà discusso alla prima seduta utile del consiglio comunale.

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