Covid, al policlinico di Catanzaro i primi posti letto aggiuntivi di terapia intensiva
La dotazione di 6 nuove unità dovrebbe essere pronta dalla fine della prossima settimana. Saranno a disposizione della Cardiochirurgia ma aiuterebbero anche a liberare posti da impiegare per pazienti Covid
di Luana Costa
Sarà il policlinico universitario di Catanzaro a farsi carico del primo incremento strutturale di terapie intensive. Una operazione già annunciata nelle scorse settimane dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e che consentirà di aumentare la dotazione di posti letto in pianta stabile, così da poterli anche sfruttare nel conteggio che determina l’eventuale passaggio in zona.
Probabilmente già al termine della prossima settimana il policlinico avrà in dotazione 6 nuovi posti letto di terapia intensiva ordinaria. A confermarlo è lo stesso commissario straordinario dell’azienda universitaria Mater Domini, Giuseppe Giuliano: «I primi sei posti letto sono già allestiti – ha chiarito –. Restano da realizzare solo gli ultimi accorgimenti di natura tecnica. Al massimo entro la fine della settimana prossima saranno attivi. Abbiamo infine deciso di reperirli in una recovery room attigua alle sale operatorie». I nuovi posti letto saranno a disposizione della Cardiochirurgia e reperiti in una posizione strategica tale da consentirne in breve tempo l’attivazione di ulteriori 3. «L’operazione sarebbe utile – ha continuato il commissario – poiché la realizzazione aiuterebbe potenzialmente a liberare nuovi posti letto da impiegare per pazienti covid».
Il tavolo Adduce
Ma l’operazione richiederà tempo e così solo il primo parziale risultato – ancora in itinere – sarà portato all’esame del tavolo interministeriale per la verifica del piano di rientro in programma lunedì. La mancata spesa dei fondi covid – destinati alle assunzioni, al recupero delle liste d’attesa e alla riorganizzazione delle rete ospedaliera e territoriale – rappresenta infatti solo uno dei numerosi fascicoli ancora aperti sui tavoli romani e costati alla Calabria dure reprimende. E il presidente della Regione nonchè commissario ad acta, Roberto Occhiuto, vuol arrivare preparato al suo debutto al tavolo interministeriale. [Continua in basso]
Il documento per lunedì
Allo scopo lo scorso lunedì ha chiesto a tutti i commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi un breve ragguaglio sullo stato dell’arte: una scheda tecnica contenente tutti i richiami espressi sinora dal tavolo interministeriale e i passi avanti nel frattempo compiuti. Il primo luogo, lo stato di avanzamento delle assunzioni di personale medico e infermieristico, successivamente la spesa dei fondi covid (al IV trimestre 2020 risultano ancora accantonati 81 su 115 milioni) e, infine, il tasto dolente dei bilanci: la mancata approvazione dei documenti contabili da parte dell’Asp di Reggio Calabria e Cosenza oltre alla mancata comunicazione dello stock di debito commerciale a dicembre 2020.
Aziende al lavoro
Le aziende hanno così trascorso il periodo a cavallo dell’Immacolata nella redazione delle schede tecniche così da consentire alla struttura commissariale di buttar giù un primo documento, attuale rispetto allo stato della sanità calabrese, per arrivar preparati lunedì all’incontro con i funzionari del ministero della Salute e del Mef. Sarà anche quella l’occasione per tracciare un primo punto di partenza sul lavoro futuro da compiere anche in ordine alla potenziale riscrittura del programma operativo. [Continua in basso]
I programmi da riscrivere
Una versione era stata trasmessa alla fine dello scorso luglio dall’ex commissario ad acta, Guido Longo, ma mai preso in esame dal tavolo interministeriale che si riunì qualche giorno prima: il 22 luglio. Il documento non è stato ancora approvato e sulla sua effettiva validità non vi sono mai state comunicazioni. Lunedì dunque si capirà anche se la nuova struttura commissariale dovrà riscrivere totalmente o solo in parte il programma operativo e se rimetter mano anche al programma operativo covid, costato l’incarico all’ex commissario, Saverio Cotticelli, e anche quello sparito nelle nebbie delle ripetute inadempienze calabresi.