Mileto, messa in onore del patrono San Nicola all’insegna dell’ecumenismo
Alla celebrazione eucaristica presente anche una rappresentanza della chiesa ortodossa. Il vescovo Attilio Nostro: «Occasione di dialogo tra chiese sorelle»
Messa pontificale in onore di San Nicola di Bari densa di significati a Mileto. Nella cittadina normanna, il patrono della diocesi è stato commemorato con tutti gli onori nel corso di una celebrazione eucaristica presieduta nella basilica cattedrale dal vescovo monsignor Attilio Nostro. Alla partecipata sacra funzione, allietata dal locale coro polifonico “Gregorianum”, sono state presenti, tra le altre, le massime autorità politiche e militari del territorio.
Tra le prime, il sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano, e quello di Ionadi, Antonio Arena. La città sede di Diocesi e il ridente comune alle porte di Vibo Valentia sono state, rispettivamente, le due realtà territoriali che nell’occasione hanno offerto a San Nicola di Bari il cero votivo e l’olio della lampada che arderà per tutto il corso dell’anno liturgico davanti alla michelangiolesca statua marmorea del cinquecento raffigurante il vescovo di Mira, situata in fondo alla navata destra della chiesa madre della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.
In piena sintonia con lo spirito ecumenico proprio di San Nicola – venerato da tutte le varie professioni religiose cristiane – alla messa pontificale è stato presente anche il protopresbitero greco ortodosso padre Vincenzo Lorizio, guida della parrocchia di San Sofronio di Essex di Vibo Valentia, ringraziato nel corso della sua omelia da monsignor Nostro «per aver voluto condividere insieme a noi questa occasione di dialogo tra le chiese sorelle cattolica e orientale. È San Nicola chi ci unisce. È lui – ha sottolineato tra l’altro il vescovo – che con il suo amore, la sua testimonianza e la sua presenza in mezzo a noi ci riporta a dove siamo partiti e ai nostri tratti comuni. È lui che, insieme a Santa Lucia e a San Giovanni Battista, ci aiuta a preparare e a disporre il nostro cuore al Santo Natale e all’accoglienza di questo bimbo che rivoluzionerà la storia. I potenti della terra, di fronte a Gesù, vengono tutti ridimensionati, attraverso il linguaggio universale dell’amore». Al termine della celebrazione eucaristica, il presule ha benedetto e inaugurato la mega rappresentazione della natività realizzata da un gruppo di volontari lungo la navata sinistra della basilica cattedrale. Un presepe «“meraviglioso” e “immersivo”, che vorrei in questo Santo Natale ci aiutasse a provare la gioia immensa del pastore povero, lontano e scansato dalla civiltà, a cui viene messo in mano e in braccio un bimbo che è il figlio di Dio».
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