giovedì,Novembre 28 2024

‘Ndrangheta: dura condanna in appello per il boss Crea di Rizziconi

È accusato anche dell’estorsione ai danni dell'imprenditore Nino De Masi. È stato latitante fino al 2 agosto 2019 quando fu catturato in una villetta a Santa Domenica di Ricadi

‘Ndrangheta: dura condanna in appello per il boss Crea di Rizziconi
La Corte d'Appello di Reggio Calabria
Domenico Crea

La Corte d’appello di Reggio Calabria, presieduta dal giudice Giancarlo Bianchi, ha condannato il boss Domenico Crea di Rizziconi a 22 anni e 8 mesi di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso e per l’estorsione ai danni dell’imprenditore Nino De Masi, il testimone di giustizia che da anni vive sotto scorta.

In primo grado Crea era stato condannato a 23 anni di reclusione nel settembre 2020. Difeso dagli avvocati Francesco Albanese e Pasquale Loiacono, il boss è accusato di aver costretto Nino De Masi a consegnare alla cosca trattori, macchine per l’agricoltura, altri attrezzi e materiale vario. Merce il cui valore ammontava a oltre 18 mila euro e per la quale la famiglia mafiosa di Rizziconi non ha mai pagato nulla. [Continua in basso]

Per lo stesso reato erano già stati condannati in via definitiva anche il boss Teodoro Crea detto “Toro” e Giuseppe Crea, rispettivamente padre e fratello dell’imputato che è stato latitante fino al 2 agosto 2019 quando fu catturato dalla polizia a Santa Domenica di Ricadi, in provincia di Vibo Valentia. La Corte d’appello di Reggio Calabria ha condannato Domenico Crea anche a pagare le spese legali sostenute dall’imprenditore De Masi che si è costituito parte civile.

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