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L’INTERVENTO | Maierato, «Ciò che è stato fatto a sei anni dalla grande frana»

A distanza di sei anni, è opportuno fare un bilancio di ciò che è stato fatto per fronteggiare questa emergenza e per mettere in sicurezza il territorio, al fine di evitare che si faccia demagogia intorno ad un evento che ha sconvolto la vita quotidiana di una intera comunità.

L’INTERVENTO | Maierato, «Ciò che è stato fatto a sei anni dalla grande frana»

Il 15 febbraio 2010 il Comune di Maierato è stato stravolto da un evento franoso di proporzioni enormi che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Una emergenza che viene sin da subito affrontata e gestita con lo sguardo rivolto sempre alla sicurezza dei cittadini, alla tutela della loro incolumità e ad un graduale quanto sperato ritorno alla normalità.

Oggi a distanza di sei anni, è opportuno fare un bilancio di ciò che è stato fatto per fronteggiare questa emergenza e per mettere in sicurezza il territorio, al fine di evitare che si faccia demagogia o qualunquismo intorno ad un evento che ha sconvolto la vita quotidiana di una intera comunità.

A questo proposito, quindi, voglio ricordare a me stesso prima che ad altri, ripercorrendo l’iter burocratico amministrativo che l’ente ha dovuto rispettare, ciò che abbiamo affrontato e fatto in questi anni. L’ordinanza del Commissario delegato per la Regione Calabria n.4/3862/2010 (Piano Stralcio degli Interventi) ha individuato, tra gli altri, il Comune di Maierato quale ente attuatore per i seguenti interventi:
• la realizzazione del presidio territoriale (2 anni)
• la redazione del Piano di Protezione Civile del Comune di Maierato,
• la realizzazione del Piano Generale degli Interventi per la mitigazione del Rischio Idrogeologico
• Interventi Urgenti per la mitigazione del Rischio Idrogeologico

Tutti gli interventi sopra elencati, in esecuzione del Cronoprogramma relativo, sono stati progettati, realizzati e completati in questi sei anni dal Comune di Maierato, le somme spese sono state anticipate e la maggior parte di queste ancora ad oggi non sono state rimborsate dalla Regione Calabria.

Sono stati completati i lavori urgenti ex Opcm 3862/2010 che hanno riguardato la realizzazione di un sistema di dreni per la captazione delle falde sotterranee, la realizzazione di trincee drenanti per la raccolta delle acque superficiali e la realizzazione e di opere di canalizzazione delle acque per circa 500mila euro.
Sono stati realizzati interventi sulla viabilità comunale, sia in somma urgenza che in fase successiva, per consentire la sistemazione di arterie viarie che garantissero il raggiungimento delle contrade isolate e il ripristino della variante al centro abitato, letteralmente inghiottita dalla frana.

Sono stati pagati i contributi all’autonoma sistemazione alle famiglie sgomberate per i periodi definiti e secondo i criteri stabiliti dall’Opcm 3862/2010 ed è in fase di progettazione un ulteriore intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico. A conclusione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e dopo l’adozione e l’attuazione del piano di protezione civile e delle misure di prevenzione (sistema di Allertamento della popolazione residente in caso di criticità via telefono e sms) in esso contenute, si è potuto procedere alla rideterminazione della Zona Rossa (zona interdetta) ed alla revoca delle ordinanze di sgombero per quasi tutte i nuclei familiari che erano rimasti fuori dalle loro case.

Tutto quanto sopra elencato è stato realizzato, ribadisco, in parte con fondi di bilancio ed in parte con somme anticipate dal Comune e non ancora rimborsate dalla Regione. Agli interventi realizzati va aggiunto un altro intervento di mitigazione del rischio appaltato dal Commissario per il Dissesto Idrogeologico con l’Apq del Ministero dell’Ambiente per ulteriori 700mila euro ed in fase di cantierizzazione, intervento relativo alla canalizzazione delle acque sia a monte dell’area di frana che nei punti critici del territorio comunale.

Purtroppo nonostante gli sforzi e l’impegno esistono ancora alcune criticità per le quali non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva ma che sicuramente non sono state né trascurate e né dimenticate dall’amministrazione comunale. Consentitemi, ancora, di aggiungere, condividendo quanto apparso sulla stampa nei giorni scorsi e facendo mia anche quella denuncia denuncia: ahinoi l’arteria di collegamento Maierato – Filogaso: era una strada provinciale, così come lo erano la sp5 e la sp56, tutte distrutte in quel tragico pomeriggio del 15 febbraio 2010.

La Provincia di Vibo Valentia, Ente proprietario e competente, ha, però, dimenticato questo particolare negli ultimi anni e non ha rivolto neanche lo sguardo verso la risoluzione di detta problematica. Capisco la grave situazione economico finanziaria in cui versa l’Ente provincia ma i bandi per intercettare finanziamenti su questa tematica ci sono stati e alcuni sono anche scaduti da poco. Ad oggi, la Provincia non ha presentato alcuna richiesta di finanziamento, per quanto di sua competenza sul dissesto idrogeologico di Maierato, e l’unico progetto presentato, finalizzato al superamento di questa situazione, è quello predisposto dal Comune di Maierato, già presentato per l’aggiornamento nella banca Banca Dati Nazionale Rendis insieme ad altri due interventi sempre rivolti alla mitigazione del rischio idrogeologico.

Questo è quanto questa Amministrazione Comunale ha fatto e sta continuando a fare in questi sei anni sul fronte dell’emergenza frana. Il 15 febbraio 2016 saremo a sei anni esatti dalla grande frana e Noi Maieratani #andiamoavanti senza indugio, forti di ciò che si è fatto fino ad ora e convinti che c’è ancora tanto da fare ma soprattutto nella certezza che Maierato sta ritornando alla normalità!

*Sindaco di Maierato

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