domenica,Novembre 3 2024

Mare “giallo” lungo la costa vibonese, l’Arpacal: «E’ polline di pino»

Da Tropea a Briatico, numerose segnalazioni di bagnanti preoccupati giunte in redazione. Ma il direttore del Centro regionale strategia marina Emilio Cellini rassicura: «Non si tratta di inquinamento»

Mare “giallo” lungo la costa vibonese, l’Arpacal: «E’ polline di pino»

Si susseguono da varie località del Vibonese segnalazioni di tratti di mare interessati da una colorazione giallastra. Fenomeno che ha preoccupato non poco i bagnanti e i turisti che per la stagione estiva sono giunti nelle principali località della costa vibonese. Da Tropea a Nicotera, da Briatico a Zambrone, fino a Bivona e Pizzo, molti lettori ci hanno inviato foto e video delle acque colorate di giallo. Una circostanza sulla quale è intervenuta anche l’Arpacal, in particolare il direttore del Centro regionale strategia marina dell’Arpacal Emilio Cellini, secondo il quale, attraverso analisi di laboratorio del campione di questa sostanza galleggiante, è da confermare che si tratti di «polline di pinacee».

«Per quanto spiacevole alla vista e al tatto – ha spiegato Cellini – il fenomeno non è collegabile a inquinamento, ma alla struttura microscopica del polline di pino, che presenta due sacche aeree (tecnicamente dette vescicole anemofile) utilizzate per favorire lo spostamento in aria. Proprio per le sue dimensioni (è uno dei pollini più grandi) il polline delle pinacee si aggrega ed essendo idrofobo galleggia sulla superficie del mare. Il gioco dei venti e l’azione delle correnti – precisa ancora Cellini – contribuisce all’aggregazione dei granelli in grosse chiazze, segnalate sotto costa in tutto il Mar Ionio e Tirreno, che possono essere scambiate per sversamenti di altra natura o incorporare al loro interno altri oggetti galleggianti. Il Centro regionale strategia marina dell’Arpacal prosegue i controlli sulle acque marino-costiere e sul rilevamento dei pollini, pubblicando i risultati nelle rispettive sezioni del sito www.arpacal.it e comunicandoli alle autorità competenti».

 

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