Sant’Onofrio, la denuncia della Protezione civile: «Il sindaco ci ha sfrattati»
L'associazione "Augustus Sakura" punta il dito contro il primo cittadino Antonino Pezzo dopo che con delibera è stata revocata la concessione dei locali del Centro operativo comunale
«A 48 ore dalla convocazione dell’assemblea delle associazioni a firma del sindaco Antonino Pezzo, all’Augustus Sakura associazione di Protezione civile, riconosciuta con decreto regionale, viene comunicato l’avvio del procedimento di revoca della concessione dei locali del Coc, il Centro operativo comunale destinato a sede di coordinamento di Protezione Civile e attualmente attivato (forse il sindaco non lo sa) per l’emergenza Covid-19 con regolare autorizzazione della Regione Calabria per come previsto dall’ordinanza emessa dalla compianta presidente Santelli». È quanto denuncia, in una nota, la stessa associazione “Augustus Sakura”, attiva nel territorio di San’Onofrio. [Continua in basso]
«La concessione dei locali Coc – viene spiegato nel comunicato – è avvenuta con regolare avviso pubblico che nessuno ha impugnato e vige una regolare convenzione che specifica gli obblighi delle parti in caso di inadempienze e sulla base della quale l’Associazione ha programmato le attività specifiche di Protezione Civile. È proprio così, questo è quello che accade a Sant’Onofrio. Il neo sindaco, insieme alla sua giunta, decide di sfrattare l’associazione di Protezione civile presente sul territorio, particolarmente attenta in questo periodo di pandemia non solo a sostegno della propria comunità ma anche nel resto della provincia, con un pretesto soggettivo che non trova riscontro nei termini della convenzione sottoscritta con il Comune».
«Nella delibera (del 22 novembre scorso, ndr) il sindaco Pezzo scrive “ritenuto di dover dare ampia possibilità ad una platea di associazioni presenti sul territorio di Sant’Onofrio e comuni limitrofi, al fine di poter offrire alla comunità un servizio migliore” giustifica così la propria decisione – attacca l’associazione -. Allora ci si chiede: l’operato dell’associazione non è stato convincente? Cosa doveva fare e cosa non ha fatto? Cosa significa dare ampia possibilità alle associazioni presenti … nei comuni limitrofi? Queste, sono solo alcune delle domande che ci si pone mentre il sindaco si nasconde dietro delle belle parole… “poter offrire alla comunità un servizio migliore”. Affinché il sindaco possa offrire alla comunità un servizio migliore, è opportuno portare alla sua attenzione, e ricordargli, che l’associazione Augustus Sakura, seppur giovane, ad oggi può vantarsi di far parte di alcuni organismi che operano non solo a livello comunale o provinciale ma, fa parte del Coordinamento Nazionale e di Proteggere Insieme ma, soprattutto è Protezione civile». [Continua in basso]
L’associazione riferisce di avere il sospetto che i motivi alla base della decisione del sindaco siano altri. «Chiediamo ai cittadini che hanno avuto modo di verificare l’attività svolta dai volontari (nessuno viene pagato) di far sentire la propria voce perché l’associazione Augustus Sakura è a servizio della comunità e non del sindaco di turno ed è aperta a tutti, nessuno escluso! Per l’Augustus Sakura, non c’è differenza di sesso, colore, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali… è un’associazione apolitica, ed aconfessionale. Ne ha dato e ne dà quotidianamente dimostrazione… ai cittadini sta rispondere con coscienza».