Lavoratori interinali a Vibo, la replica dei consiglieri Scrugli e Pugliese al sindaco Limardo
Le due esponenti di minoranza rispondono alle parole del primo cittadino e dell’assessore Santacaterina: «Abbiamo chiesto di relazionare sul mancato avvio, in quasi 5 mesi, delle procedure concorsuali ma gli interventi non hanno chiarito nulla»
«Fermo restando che nessuno ha mai messo in dubbio l’estrema operosità e necessità di quel personale amministrativo che si voleva invece solamente tutelare, il tentativo di spostare l’attenzione su ciò che risulta essere più congeniale a questa amministrazione, è ormai una pratica acclarata tanto quanto quella di non fornire quasi mai risposte chiare a quanto linearmente richiesto». Così i consiglieri di minoranza Lorenza Scrugli e Laura Pugliese replicano alle recenti dichiarazioni del sindaco Maria Limardo e dell’assessore Rosamaria Santacaterina. Queste ultime infatti ieri avevano precisato, tra le altre cose, che la proroga per l’utilizzo dei lavoratori dell’agenzia interinale era stata decisa dall’Ambito socio-assistenziale di Vibo Valentia.
A giudizio di Scrugli e Pugliese «l’intervento del sindaco e dell’assessore alle politiche sociali, richiede alcune doverose precisazioni alle quali non intendiamo certo sottrarci. Innanzitutto – spiegano la proroga è stata voluta sì dai sindaci, ma a giugno e infatti nella determina del 14 giugno si attuava tale indirizzo precisando però che “sono state bandite le procedure concorsuali per il reperimento di 28 unità tra cui anche le figure amministrative” e ancora che “è possibile procedere all’affidamento diretto, ancor più in quanto sono già state indette le procedure concorsuali per il reperimento delle unità lavorative”. Questa indicazione – si fa rilevare – portava le consigliere Scrugli, Fatelli e Pugliese, preoccupate che la scadenza della proroga ormai imminente potesse paralizzare l’ufficio, ad interrogare in data 18 ottobre l’assessore alla quale si chiedeva semplicemente a che punto fossero le procedure concorsuali previste nella determina di giugno».
Quindi «l’assessore, di fronte alla puntuale domanda rispondeva, (invitiamo ad ascoltare lo streaming) evidenziando grande confusione, prima che “il concorso era stato bandito, poi che non lo era e infine che da giugno non si erano svolte le procedure perché era stato impossibile farsene carico”. Bene, questa inerzia dell’ufficio unitamente all’incapacità politica di un assessore di far fronte al suo dovere di controllo degli atti, portava ad una ulteriore proroga senza però alcun nuovo atto di indirizzo. Ecco quindi la seconda interrogazione di lunedì scorso dove si invitata l’assessore a “relazionare sul mancato avvio, in quasi 5 mesi, delle procedure concorsuali”. L’assessore si affidava, come se non fosse coinvolta quale parte politica e svolgendo il mero ruolo di lettrice, ad una relazione della dirigenza e sulle procedure concorsuali veniva facile capire come ancora, dopo un ulteriore mese, non ve ne fosse neanche l’ombra».
«Questo è quanto accaduto nei due Consigli comunali il cui articolo, a riguardo, non è affatto chiarificatore. Vogliamo ancora soffermarci sul fatto che in noi non vi sia alcuna confusione, per come invece asserito, sui fondi perché se si fosse stati attenti alle parole espresse, si sarebbe facilmente compreso che lo spreco per decine e decine di migliaia di euro a cui si fa riferimento, non è altro che il compenso dovuto alle agenzie interinali per la loro opera a cui si continua a fare ricorso da quasi 2 anni e mezzo». Le due esponenti della minoranza invitano quindi il primo cittadino «a voler anche intervenire, e con la stessa determinazione, per spiegare ai cittadini come sia possibile che Vibo non abbia neppure partecipato, perdendo un’enorme opportunità, ai cosiddetti fondi Pin.qua che hanno invece assegnato alla vicina Lamezia quasi 100 milioni di euro che cambieranno certamente il volto di questa come di altre città calabresi; di spiegare, non lasciandolo fare ad altri, perché abbia deciso di non partecipare neppure ad un bando, quello “Sport e periferie”, che avrebbe potuto consentire la completa ristrutturazione delle nostre fatiscenti strutture sportive e di essere puntuale a tutelare i diritti dei consiglieri, rifacendoci alla tanta decantata trasparenza amministrativa, che devono invece lottare anche per avere gli atti necessari ad esercitare le loro prerogative».
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