Accorpamento Guardie mediche, il sindaco di Gerocarne: «Sono presidi fondamentali»
Il primo cittadino: «Impensabile dover accettare tagli solo perché non si riesce a reperire personale. Facciamo fronte comune»
In merito al rischio ridimensionamento delle guardie mediche, è intervenuto a mezzo stampa anche il sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo: «Mi spiace non aver partecipato, per motivi di lavoro, all’ultima conferenza dei sindaci in cui si è discusso del paventato ridimensionamento, attraverso chiusure e accorpamenti, delle postazioni di continuità assistenziale, di cui riconosco l’elevata importanza come fondamentale presidio sanitario sul territorio. Per questo – scrive – condivido le preoccupazioni dei miei colleghi, che altro non sono che quelle dei cittadini che amministriamo, i quali possono ormai usufruire di servizi drasticamente ridimensionati».
Il primo cittadino ribadisce: «Sono presidi fondamentali da cui non si può prescindere, in quanto – evidenzia – danno sicurezza di un primo soccorso, a volte provvidenziale, ai nostri concittadini, in maggioranza anziani e non automuniti. Sono fondamentali e imprescindibili anche in considerazione dello stato delle strade tra i vari centri e della distanza, spesso elevata, tra gli stessi, che renderebbe arduo spostarsi nelle ore notturne, in condizione, magari, di cattivo tempo. Sono fondamentali e imprescindibili perché – continua – nonostante la grave situazione generale, peggiorata dalla pandemia, e, nel particolare, lo stato della sanità, è impensabile che si debba ogni volta soccombere e accettare tagli in ogni dove, sol perché, nel caso specifico, non si riesce a reperire personale da assegnare allo scopo. Per questo sono d’accordo sulla protesta e sulla necessità di lottare per preservare quel poco che di buono e utile rimane nei nostri paesi. Tuttavia ritengo sia necessario fare fronte comune tra tutti noi attori principali, evitando di alzare un muro contro un altro. Contro chi, parlo del commissario Maria Bernardi, ci si dimentica facilmente essere stata in questi mesi disponibilissima a recepire tutte le istanze che le sono state prospettate ed aver prodotto risultati tangibili».
«Tra tutti – ricorda Papillo – basti pensare alle operazioni di vaccinazione, laddove è stato consentito ai nostri concittadini di farle nei centri dove vivono, evitando di doversi spostare verso il capoluogo o verso chissà dove. Non è un caso se quella di Vibo, tra le provincie calabresi, risulta essere quella con la più alta percentuale di vaccinati. Anche per tale ragione, ribadendo il sostegno alla sostanza della contestazione, ritengo debba essere ridimensionata la forma e invito i miei colleghi a far fronte comune in questa ulteriore difficoltà che si è venuta a creare, aprendo il dialogo con l’Asp e decidendo insieme ai vertici la migliore soluzione adottabile. Il muro contro muro – conclude – non ha portato mai a nessun risultato positivo e concreto. Il dialogo e la concertazione, nella fermezza della posizione che meglio gratifica i territori, si».