venerdì,Dicembre 27 2024

Sperimentazione del 5G nel Vibonese: «E’ bene fare chiarezza»

Dopo la forte presa di posizione del sindaco di Capistrano Martino contro la nuova tecnologia di traffico dati, un addetto ai lavori fornisce alcune precisazioni di carattere tecnico

Sperimentazione del 5G nel Vibonese: «E’ bene fare chiarezza»

Dal nostro lettore Antonio Belvedere, riceviamo e integralmente pubblichiamo: “Egregio direttore, sono un calabrese emigrato al Nord e assiduo lettore de Il Vibonese per tenermi in contatto con i fatti e la cronaca della mia terra. Vi scrivo in merito all’articolo dell’11 aprile sul sindaco di Capistrano Marco Martino e le sue barricate sul 5G. Operando nel settore purtroppo ho avuto modo di leggere diverse inesattezze e informazioni errate relativamente alla nuova tecnologia 5G e alla precedente 4G. Senza dilungarmi troppo, vorrei innanzitutto precisare che il 5G opererà nelle bande intorno a 3.7Ghz, è fra qualche anno a 700Mhz e 26GHz. È assolutamente errato parlare di 300Ghz in quanto sono bande che non si prestano ad applicazioni di telecomunicazioni. Le bande di frequenza del 5G sono state messe all’asta dal Mise (e consultabili su tale sito) alcuni mesi fa e per le quali lo Stato ha incassato decine di miliardi di euro dagli operatori. Segnalate pure al sindaco Martino che lo sviluppo delle reti 5G è stato fortemente voluto dal governo italiano che dal 2017 ha lanciato una sperimentazione in diverse parti d’Italia con i maggiori operatori, anticipando per la prima volta i Paesi europei più moderni. Le frequenze su cui verrà lanciato il 5G in Italia nei prossimi mesi sono quelle intorno 3.7GHz. Queste bande sono già utilizzate in Italia da alcuni operatori abbastanza noti al livello nazionale che le usano già per irradiare i loro servizi sul 4G. Relativamente invece agli effetti delle onde elettromagnetiche, ad oggi gli studi degli organismi sanitari nazionali e internazionali non hanno dimostrato alcuna correlazione tra tumori, alterazioni del Dna e radiazioni elettromagnetiche (radiazioni non ionizzanti) il cui unico effetto dimostrabile al momento sarebbe quello di un riscaldamento dei tessuti superficiali. È bene sottolineare che la capacità di penetrare i tessuti di una onda elettromagnetica è inversamente proporzionale alla sua frequenza. Fermo restando il diritto di cronaca, sacrosanto anche nel riportare tesi alquanto discutibili e prive di fondamento come quelle del primo cittadino di Capistrano, magari mosso da un qualche tornaconto politico/elettorale più che della salute pubblica, penso gli sarebbe stato utile verificare e riportare quanto al momento riconosciuto dalla comunità scientifica ufficiale e la linea anche tracciata dal Governo. Barricate, posizioni stile ‘No-vax’ come queste, sono le ultime cose di cui ha bisogno la nostra terra, dove il progresso tecnologico rappresenta l’ultimo treno da prendere per provare a risollevarsi. Cordiali saluti, Antonio Belvedere.”

In merito a quanto affermato da Antonio Belvedere, il sindaco di Capistrano Marco Martino ha inteso replicare quanto segue: “Non so se il signor Belvedere possa rappresentare interessi legati proprio all’immissione del 5G ma dovrebbe leggere le notizie considerando le ricerche scientifiche effettuate da numerosissimi scienziati che offrono notizie tutt’altro che rassicuranti. Basterebbe leggere le comuni informazioni per osservare che la 5G emanerà onde da un minimo di 20-60 Ghz altro che soli 3 Ghz. Per non parlare delle sentenze giudiziarie emanate nei diversi Stati europei. C’è poca chiarezza, se crede che con le sue informazioni possa convincermi ad avvelenare le persone senza studi scientifici di settore che possano darci informazioni più dettagliate, si sbaglia di grosso. Io non farò di certo ammalare i miei cittadini. Se crede può benissimo installarlo sopra il tetto di casa sua. Da me queste antenne non entreranno. Facciano prima chiarezza sulla salute, poi si vedrà”.

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