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Nuovo ospedale, Mangialavori: «Una necessità non più rinviabile»

L’invito del consigliere regionale d’opposizione affinché «la politica si adoperi e dia dignità alla pubblica amministrazione».

Nuovo ospedale, Mangialavori: «Una necessità non più rinviabile»

«Parolina magica: “Task force”. Pare sia questa la chiave di volta per risolvere, definitivamente, i ritardi che si sono accumulati in merito alla costruzione dell’ospedale di Vibo Valentia. Finalmente, definite le nomine commissariali delle varie Asp, si ritorna a parlare, insistentemente della sempre più problematica realizzazione dei nuovi ospedali calabresi (fra cui, appunto, anche quello di Vibo)».

È quanto dichiara in una nota il consigliere regionale della Casa della libertà e coordinatore provinciale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, in riferimento al dibattito che in queste ore si è innescato sui ritardi nell’avvio dei lavori del nuovo ospedale vibonese.

«L’auspicio – aggiunge il consigliere regionale – è che dai proclami, dalle rassicurazioni e dalle promesse si passi a qualcosa di concreto. Sorprende che nessuno si assume la responsabilità dei ritardi, i quali non sono nient’altro che dei grandi fallimenti politici. Ci sarebbe da chiedersi come mai l’esecutivo regionale non si sia attivato con incisivo piglio e solerzia. E come mai, la maggioranza che lo sostiene avvia timide critiche e proposte a distanza di ben quattordici mesi dalla sua elezione».

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Non sfugge a Mangialavori come, sull’argomento, «adesso piovono altre calendarizzazioni e l’indicazione di traguardi giudicati, praticamente, a portata di mano. I precedenti non sono incoraggianti. Tuttavia, anziché arroccarsi in eterne e inconcludenti posizioni di lotta e di governo, la dirigenza politica regionale si adoperi, coi fatti, ad avviare un percorso irreversibile di effettivo inizio dei lavori».

Ciò, in conclusione, perché «il Vibonese non può più essere considerato periferia di una grande (per dimensioni territoriali) provincia. La costruzione dell’ospedale è una necessità improcrastinabile. Un passaggio non proprio secondario per eliminare ogni retaggio chimerico e ridare quella “dignità” alla pubblica amministrazione cui il Capo dello Stato ha fatto preciso riferimento proprio qualche giorno fa».

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