martedì,Novembre 26 2024

Sparatoria a Coccorino di Joppolo, 59enne lascia il carcere

Il gip accoglie un’istanza dei difensori e dispone gli arresti domiciliari. L’imputato è stato già ammesso al rito abbreviato

Sparatoria a Coccorino di Joppolo, 59enne lascia il carcere

Lascia il carcere per gli arresti domiciliari Giacomo Iamundo, 59 anni, di Coccorino, frazione di Joppolo, arrestato nel settembre dello scorso anno – unitamente Roberto Rocco, di 47 anni, pure lui di Coccorino – con l’accusa di aver aperto il fuoco contro un 17enne del luogo a seguito di un alterco avvenuto in un bar, indirizzandogli contro tre colpi di pistola da distanza ravvicinata senza colpirlo. Roberto Rocco (che si trova in carcere per scontare un’altra condanna definitiva) è accusato di aver fornito l’arma – una pistola semiautomatica Beretta 7,65 – utilizzata per compiere il tentato omicidio. L’arma del delitto era stata poi rinvenuta dai carabinieri in un terreno, ancora con l’otturatore aperto, dopo l’azione di fuoco. Fondamentale si era rivelata la collaborazione di alcuni testimoni e la denuncia circostanziata della vittima e del proprio genitore.

La decisione di concedere a Giacomo Iamundo gli arresti domiciliari è del gip del Tribunale di Vibo Valentia, Marina Russo, che ha accolto un’istanza presentata dagli avvocati Francesco Manti e Francesco Calabrese. Pur sussistendo il pericolo attuale e concreto che Iamundo possa commettere altre condotte lesive in danno della persona offesa, l’istanza difensiva di sostituzione della misura cautelare è stata accolta in quanto il gip ha ritenuto che il rischio di reiterazione criminosa possa essere controllato anche con gli arresti domiciliari poiché «non vi sono elementi oggettivi per prevedere che lo stesso si allontani dalla sua abitazione senza il permesso dell’autorità giudiziaria». Giacomo Iamundo – che è già stato ammesso al processo con rito abbreviato – non potrà naturalmente comunicare con l’esterno con nessun mezzo (telefonico o telematico).

LEGGI ANCHE: Rinascita Scott, il pentito Arena: «Ecco i boss che comandano tutta la ‘ndrangheta vibonese»

Articoli correlati

top