Capo Vaticano: polemiche e critiche per i lavori al belvedere dei cannoni
Fa discutere la scelta del Comune di Ricadi di utilizzare l’asfalto per il parcheggio in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed a due passi dalla casa del defunto scrittore Giuseppe Berto
Fanno discutere i lavori al belvedere dei cannoni di Capo Vaticano con la scelta della ditta appaltatrice dei lavori e del Comune di Ricadi di utilizzare l’asfalto per l’area destinata al parcheggio delle auto. Polemiche su polemiche con tanti commenti sul profilo facebook dell’amministrazione comunale – che ha postato alcune foto relative alla quasi conclusione dei lavori – in merito alla qualità delle opere realizzate che per molti rappresentano un “pugno nell’occhio” in una della zone con un panorama fra i più belli d’Italia e dove sino al 2016 si trovava una struttura abusiva.
Cronistoria degli avvenimenti. L’ordine di demolizione del chiosco-bar-pizzeria “Il Tempio di Nettuno” e del cancello abusivo realizzati a ridosso del belvedere di Capo Vaticano era stato deciso nel luglio 2015 dalla terna commissariale che ha retto le sorti del Comune di Ricadi dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dei precedenti organi elettivi dell’ente (amministrazione Giuliano). L’ordinanza di demolizione era stata poi trasmessa alla Prefettura ed alla Procura di Vibo Valentia, ai carabinieri, alla Regione Calabria, alla Provincia di Vibo ed alla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici della Calabria. La rimozione del cancello abusivo era quindi avvenuta il 18 giugno 2015 alla presenza del prefetto, del procuratore di Vibo e dei vertici delle forze di polizia, dopo anni di tolleranza da parte delle amministrazioni del Comune di Ricadi le quali hanno consentito che un privato, dopo aver ottenuto la concessione comunale per l’installazione di un fabbricato da adibire a bar (senza nulla-osta paesaggistico e con concessione poi scaduta), si appropriasse dell’intera area apponendo un cancello abusivo che per anni ha impedito alla collettività di avere accesso ad un belvedere straordinario. La rimozione del cancello è stata confermata nell’ottobre del 2017 anche dal Tar, che ha respinto il ricorso di Giuseppe ed Ersilia Saverino finalizzato ad ottenere l’annullamento dell’ordinanza con la quale il Comune di Ricadi nel 2015 aveva ordinato la rimozione del cancello e il ripristino del libero accesso all’area pubblica. [Continua dopo la pubblicità]
Il mese scorso, quindi, fra il Comune di Ricadi e l’impresa Anton’s Scavi e Costruzioni s.r.l. di Bovalino, che si era aggiudicata l’appalto per la sistemazione dell’area, è intervenuto un accordo bonario transattivo dopo che il 7 agosto dello scorso anno, il direttore dei lavori Giulio Laganà ha contestato alla ditta un negligente ritardo rispetto ai termini contrattuali. Il 23 agosto scorso, quindi, è emerso che la ditta appaltatrice risultava inadempiente anche rispetto all’ordine di recupero dei ritardi. In particolare, l’impresa è risultata inadempiente rispetto alla pavimentazione del piazzale adibito a parcheggio (ora sostituita con l’asfalto) ed all’apposizione della segnaletica orizzontale. Inadempienze anche per le previste lavorazioni di stuccatura della muratura in pietra non eseguite a regola d’arte e la recinzione del cantiere risultata divelta. Da qui nel mese scorso la comunicazione del Comune di Ricadi (con il responsabile del procedimento Vincenzo Calzona) all’impresa per un accordo bonario per il danno subito dall’ente, con il computo metrico dei lavori ancora da realizzare, i danni alle opere contabilizzate, i danni causati alle opere esistenti non oggetto di contratto e le nuove opere.
Asfaltato il parcheggio sono però scoppiate le polemiche, con molti cittadini pronti a segnalare l’inadeguatezza estetica dell’opera in un’area sottoposta – fra l’altro – a vincolo paesaggistico ed a due passi dalla casa del defunto scrittore Giuseppe Berto. “Accuse” rispedite al mittente dall’amministrazione comunale per la quale non è stato realizzato alcuno scempio. L’auspicio è ora che, una volta terminati i lavori, al Comune di Ricadi non venga la “fantasia” di piazzare magari un parcometro anche in tale parcheggio (a differenza di tutte le altre aree “tappezzate” di strisce blu e quindi a pagamento) e che analogo asfalto venga al più presto utilizzato su diverse strade del territorio comunale di Ricadi alle prese da anni ed anni con situazioni di totale abbandono. Le situazioni più gravi, senza dubbio, a Santa Maria di Ricadi, in alcune zone di Santa Domenica e nell’area ricompresa fra Grotticelle ed il Tono. Ritardi anche sulla strada di località Palo Campia, una “mulattiera” dove i lavori dovevano essere terminati già da tempo. LEGGI ANCHE: Capo Vaticano, il Tar conferma: “Giusta la demolizione del cancello abusivo al Belvedere”
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