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Piano contro le barriere architettoniche, il Comune di Vibo avvia una consultazione pubblica

Dopo la pressione della Regione sugli enti locali calabresi, l’amministrazione muove i primi passi per la stesura del Peba. Ecco chi potrà avanzare suggerimenti ma c'è un limite di tempo

Piano contro le barriere architettoniche, il Comune di Vibo avvia una consultazione pubblica
Il Comune di Vibo Valentia

Alla fine qualcosa si è messa in moto al Comune di Vibo Valentia. Ma è stata dura e lunga, lunghissima. Soprattutto è stata necessaria (determinante?) la pressione esercitata sugli enti locali calabresi da parte della passata giunta regionale che ha predisposto e approvato ad agosto scorso il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. La delibera licenziata dall’esecutivo regionale, infatti, prevede che i Comuni calabresi provvedano a inserire nel proprio Piano di Protezione civile i contenuti dei progetti relativi al superamento delle barriere architettoniche nel proprio territorio comunale, attraverso l’analisi dei percorsi e la carta delle vie su cui dovranno essere segnalate le barriere architettoniche. Un indirizzo e una pressione insieme che, dunque, hanno iniziato a dare i loro frutti, almeno al Comune capoluogo. [Continua in basso]

Primi passi

L’amministrazione targata Maria Limardo, nell’ambito della procedura per l’approvazione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (il cosiddetto Peba rivolto al superamento delle barriere in edifici pubblici e in quelli privati ad uso pubblico), ha infatti avviato «una consultazione pubblica volta ad acquisire proposte e osservazioni da parte dei principali portatori di interesse (stakeholder, vale a dire ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o in una attività)», così come indicato dalla normativa di settore (associazioni, enti, cittadini e altri soggetti ancora interessati).

«A tal fine – si legge nell’Avviso pubblico firmato in questi ultimi giorni dal sindaco Maria Limardo – si ritiene particolarmente utile raccogliere i contributi che possano offrire gli stakeholder interessati, attraverso la presentazione di eventuali proposte o suggerimenti finalizzati all’elaborazione del piano in oggetto. Tutte le proposte – è scritto sempre nel testo del documento sottoscritto dal primo cittadino – potranno essere presentate entro e non oltre le ore 12 del giorno 3 novembre prossimo presso il protocollo generale del Comune, oppure inviate tramite pec al seguente indirizzo: protocollocomunevibo@pec.it». Sarà, quindi, cura del responsabile del procedimento, l’ingegnere Andrea Nocita, recepire e valutare le proposte che perverranno ai fini della redazione del Piano.  [Continua in basso]

Le parole di Scalamogna

L’assessore Pasquale Scalamogna

D’altronde, in merito all’impegno dell’amministrazione per la stesura del Peba e non solo, l’assessore comunale all’Urbanistica al Comune di Vibo Valentia Pasquale Scalamogna qualche tempo fa era stato chiaro: «Guardi che noi ci siamo mossi in tempo. Lo scorso anno abbiamo anche approvato una delibera di giunta e a marzo di quest’anno ho dato l’incarico al dirigente di settore Adriana Teti di predisporre il tutto», ha riferito l’amministratore, il quale in quella circostanza non ha comunque mancato di ricordare che il Peba, così come il Pau (Piano di accessibilità urbana riguardante l’accessibilità a tutti gli spazi urbani: strade, piazze, parchi, giardini, arredo urbano, parcheggi, trasporto pubblico), «al Comune di Vibo non sono mai stati eseguiti,  ma, al contrario – ha sintetizzato l’assessore – si è pensato negli anni di realizzare solo singoli interventi mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche, anche in modo sbagliato, non avendo la sensibilità adeguata, un vero interesse riguardo le esigenze, in senso diffuso, degli utilizzatori degli spazi pubblici».

Rotto dopo oltre 30 anni  lo stato di inerzia

Insomma, nonostante il Peba si sarebbe dovuto fare sin dal lontano 1987 e il Pau dal 1992, nessuna attività di monitoraggio, di progettazione e di pianificazione degli interventi finalizzati al raggiungimento dell’accessibilità degli edifici e dei luoghi urbani è stata mai messa in atto a Palazzo Luigi Razza. Uno stato di inerzia, tuttavia, spezzato oggi dalla Regione Calabria che, come ricordato all’inizio del nostro articolo, ha messo alle strette i Comuni calabresi. I quali oggi sono rigorosamente chiamati a mettere su carta i Piani per abbattere le barriere architettoniche. E il Comune di Vibo – ovviamente – non fa eccezione.

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