sabato,Novembre 30 2024

Solid’Art, l’arte grafica incontra la solidarietà

L'originale progetto artistico promosso dall’associazione MiPiaAci, verrà presentato al liceo “Colao” di Vibo il prossimo 5 febbraio.

Solid’Art, l’arte grafica incontra la solidarietà

Solidarietà e condivisione sono le strade che conducono i giovani verso una maturazione della persona umana. Da questo assunto nasce in casa “MiPiAci” il progetto “Solid’Art: il pensiero solidale nell’arte grafica”.

Un lavoro che si concretizzerà il prossimo 5 febbraio nelle aule del liceo artistico “Colao” di Vibo Valentia, grazie alla realizzazione di una galleria espositiva delle produzioni grafiche e l’incontro con l’esperto Roberto Cavaliere. Esprimere il messaggio solidale attraverso la grafica, infatti, migliora le abilità e promuove le capacità di saper guardare al futuro.

«Il cuore del progetto – come evidenziato da Bruno Pisani in qualità di presidente del sodalizio vibonese – mira alla formazione dei giovani e all’allontanamento dalla confusione del desiderio tipico del “tutto ed ora” di chi vive solo il presente. Instillare, in buona sostanza, buon senso e capacità di giudizio nell’animo delle nuove generazioni».

La “MiPiAci”, associazione di volontariato formata da psicologi e psichiatri (tutte le informazioni sono reperibili sulla pagina Facebook oppure sul sito www.associazionemipiaci.it), da anni opera nel settore della prevenzione del disagio giovanile e dell’educazione relazionale. L’evento promosso al “Colao” nasce da una sinergica attività di collaborazione con il dirigente scolastico Raffaele Suppa ed il vicepreside Giancarlo Staropoli, allo scopo di trattare, con gli allievi, temi relativi alla rappresentazione grafica dell’idea solidale.

In una società sempre più distratta dai molteplici ma fugaci stimoli plurisensoriali, “Solid’Art” vuole divenire spazio di apertura e ascolto ai bisogni dell’altro: «La grafica – ha chiosato Pisani – sviluppa la creatività tramite il simbolismo, ovvero la capacità di rappresentarci situazioni alternative anche senza il confronto tangibile nel presente».

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