giovedì,Novembre 28 2024

Il candidato Luciano, le liste di proscrizione e le “conferenze stampa private” – Video

Il nostro giornalista Giuseppe Mazzeo bloccato all’ingresso dell’iniziativa di presentazione delle liste dell’ex presidente del Consiglio. Poi le inverosimili giustificazioni e l’imbarazzato passo indietro. Cronache da una campagna elettorale vibonese degradata e degradante

Il candidato Luciano, le liste di proscrizione e le “conferenze stampa private” – Video

Una conferenza stampa «privata a scopo pubblicistico». Mailing list che diventano liste di proscrizione. Giornalisti e testate sgraditi, allontanati da luoghi pubblici tra argomentazioni effimere e facce imbarazzate. Che la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Vibo Valentia fosse contrassegnata da un serpeggiante nervosismo l’avevamo intuito. Non erano mancati, già nei giorni scorsi, messaggi allusivi e telefonate al vetriolo. Ma che un candidato sindaco arrivasse a mettere una sorta di selezione all’ingresso della conferenza stampa di presentazione delle liste a suo sostegno – non consentendone l’ingresso a chi evidentemente non rientra nelle proprie grazie – francamente è un fatto che va al di là di ogni umana immaginazione. Ed è un fatto di una gravità a dir poco inaudita quello capitato questa mattina al nostro collega Giuseppe Mazzeo, il quale si è recato all’Hotel 501 di Vibo per documentare, per conto della nostra testata e del tg di LaC Tv, l’evento promosso dal candidato sindaco Stefano Luciano. Il nostro validissimo collega – autorevole notista politico e firma di decennale esperienza – si è visto “stoppare” all’ingresso proprio perché non in lista. E alla richiesta di spiegazioni al candidato si è sentito rispondere con improbabili giustificazioni del tenore “non sono io ad occuparmene”. La professionalità che distingue Mazzeo, la sua grandissima dignità umana e lavorativa, lo hanno indotto comunque a restare sul “pezzo” trovando nell’integerrimo e retto collega Maurizio Bonanno una spalla solidale che ha sollevato pubblicamente la questione inducendo il protagonista dell’ingloriosa uscita ad un imbarazzato passo indietro. Il fatto, oltre a costituire un gravissimo attacco alla libertà di stampa e ai danni di testate che grazie al lavoro dei loro professionisti si sono ritagliate autorevolezza e credibilità nel panorama del giornalismo locale, denota oltre ogni misura un tipico atteggiamento della politica che mal sopporta chi esercita il legittimo diritto/dovere a fare un’informazione libera da condizionamenti di sorta. 

Un brutto scivolone davvero per chi aspira a governare una città regolata da dinamiche complesse come Vibo Valentia e ritiene – magari malconsigliato – di prendersi il lusso di non interloquire con quelli che sono tra gli organi di stampa maggiormente rappresentativi sul territorio senza, peraltro, aggiungere una motivazione attendibile. Perché motivazione non c’è. Non vogliamo davvero pensare che il candidato sindaco Luciano abbia deciso di troncare i rapporti con la nostra testata, di eliminare il nostro indirizzo da quelli meritevoli di ricevere le sue comunicazioni – avvelenando il clima di una campagna elettorale che questa testata segue nel rispetto di tutte le posizioni in campo e del principio sacrosanto dell’imparzialità – perché non ha digerito l’appellativo di “politichese” riferito al linguaggio da lui utilizzato. Al punto da segnarci sulla sua lista nera. Se così fosse, un consiglio – amichevolmente e spassionato – ci sentiamo di dare a Luciano. Nell’eventualità, come noi gli auguriamo, che i cittadini dovessero eleggerlo alla guida di questa città, di fronte all’enormità dei problemi e alla complessità delle relazioni che lo attendono, dovrebbe elevare la soglia di sopportazione alle critiche e alle legittime osservazioni, altrimenti un’esperienza per molti versi edificante come quella di primo cittadino, si potrebbe trasformare per lui in un calvario costellato di amarezze. Per il resto, stia sereno Luciano, Il Vibonese continuerà ad esercitare il suo ruolo di testata equilibrata, scevra da condizionamenti di ogni tipo nel rispetto delle parti in causa. Ma prima di tutto dei suoi lettori. Che hanno il diritto a conoscere i tempi, i modi, i protagonisti e il linguaggio della politica. E che anche in questa circostanza verranno informati dei contenuti della sua iniziativa pubblica. Va da sé che al collega Mazzeo giunge la più convinta attestazione di stima e riconoscenza da parte del sottoscritto direttore di testata, della direzione editoriale e di tutto il corpo giornalistico del nostro network.   

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