Ginecologo vibonese morto per un aneurisma, condannati tre medici dell’ospedale
Nel corso di due separati processi, il Tribunale di Vibo li ha riconosciuti colpevoli del decesso avvenuto il 17 aprile 2014
Tre condanne sono state emesse al termine di due separati processi dal Tribunale monocratico di Vibo Valentia per il decesso del dottore Massimo Prestia, ginecologo (aveva lavorato anche all’ospedale di Serra), stroncato da un aneurisma il 27 aprile 2014. In particolare, il Tribunale monocratico di Vibo Valentia – presieduto dal giudice Martina Annibaldi – ha condannato ad un anno (pena sospesa) il radiologo Antonio Bova, 65 anni, di Vibo Valentia. Nel secondo processo, invece, il Tribunale monocratico – presieduto questa volta dal giudice Chiara Sapia – ha condannato Giuseppa Bene, 63 anni, in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vibo e il dottore Giuseppe Maccarone, 65 anni, anche lui in servizio all’ospedale Jazzolino. Secondo l’accusa, i tre sanitari – non si sarebbero accorti – visitando il ginecologo Prestia che si era recato al Pronto Soccorso con forti dolori addominali – della presenza in addome di una massa, poi risultata un aneurisma. Una patologia che, secondo quanto accertato dalla Procura di Vibo Valentia, poteva essere diagnosticata già il giorno in cui il professionista era stato portato al Pronto soccorso. L’emorragia massiva derivata dalla rottura dell’aneurisma ha poi determinato la morte del dottore Prestia il 17 aprile 2014.
I tre medici sono stati altresì condannati a risarcire i danni ai familiari (moglie e figli) della vittima, parti civili nel processo con l’avvocato Carlo Petitto. L’Asp di Vibo Valentia è stata riconosciuta responsabile civile e dovrà anche lei risarcire il danno – in separata sede – in solido con i medici condannati. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Salvatore Pronestì, Mario Bagnato e Maccarone.
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