lunedì,Novembre 18 2024

A Vibo l’Aned celebra la Giornata del Dializzato e denuncia i drammi dei pazienti

Il vicesegretario regionale Scarmozzino sullo Jazzolino e su altri ospedali calabresi: «Pericoloso sottodimensionamento di personale nelle nefrologie e dialisi, lacune gravissime nei trasporti»

A Vibo l’Aned celebra la Giornata del Dializzato e denuncia i drammi dei pazienti
Macchinari e attrezzature sanitarie per consentire la dialisi ai pazienti

Nella Giornata Nazionale del Dializzato – la prima domenica di ottobre – ovunque in Italia Aned (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto) è al fianco dei pazienti e delle loro famiglie per salvaguardarne i diritti, migliorare le cure, aumentare il numero dei trapianti e sollecitare la Prevenzione della Malattia Renale Cronica per avere un mondo senza dialisi, progetto condiviso dal Ministero della Salute sin dal 2016. Aned Calabria celebra questa ricorrenza a Vibo Valentia con manifestazione nella chiesa dell’ospedale Jazzolino per evidenziare   – dice Pasquale Scarmozzino, viceseregretario regionale dell’Aned – «i drammi che tutti i pazienti calabresi e le loro famiglie patiscono quotidianamente per inadeguatezze strutturali (Cosenza, Vibo Valentia e Palmi ne sono l’emblema), pericoloso sottodimensionamento di personale nelle nefrologie e dialisi, lacune gravissime nei trasporti pur essendo considerati dai Lea parte integrante della cura e ridotto procurement organi a fini trapianto contrariamente a quanto previsto dalla legge».

Su quest’ultimo vitale punto, viene ribadita «la denuncia al silente e invisibile commissario ad acta calabrese e ricordiamo la sua responsabilità per mancato intervento nonostante numerose nostre segnalazioni. Infatti,  – rimarca Scarmozzino – per quanto di nostra conoscenza, da indagine  sulla maggior parte degli spoke calabresi con reparto di rianimazione il 65% dei decessi con lesioni cerebrali acuti non vengono segnalati per gli accertamenti, così impedendo la disponibilità  di organi e creando di fatto reati anche di carattere penale e lasciando marcire nelle dialisi i trapiantandi, alcuni dei quali nel frattempo passano a migliore vita. Inaudito. Prefetto Longo – chiede il vicepresidente – non le sembra cosa grave e irresponsabile continuare a rimanere insensibile e inattivo? Sia ben inteso che se esiste l’anzidetto ridotto procurement la responsabilità non è in capo all’eroico personale residuo operante nei centri ospedalieri ma è attribuibile soprattutto alla lacunosa gestione regionale e commissariale chiamata a risolvere le anomalie di sistema che   – chiude Scarmozzino – producono più pazienti, calo di personale sanitario e strutture sempre più fatiscenti, con aggravio di costi finanziari a danno delle casse regionali e in particolare con aggravio di disaggi per i pazienti e loro famiglie».

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