Dipendenti dell’Asp di Vibo “no vax” sospesi dal lavoro e dalla retribuzione
Sono in totale 16 i provvedimenti adottati dall’Azienda sanitaria provinciale. E c’è già chi sta preparando il ricorso dinanzi al giudice
«Sedici dipendenti hanno deciso di non vaccinarsi e l’azienda ha proceduto a sospenderli dal lavoro e a bloccargli lo stipendio». La notizia è venuta fuori nel corso della conferenza stampa tenuta nella sala biblioteca dell’Asp di Vibo Valentia, alla presenza della coordinatrice Antonella Giordano, del responsabile dell’attività amministrativa logistica delle vaccinazioni Nicola Nocera e il coordinatore aziendale infermieri vaccinatori Domenico Antonio Cirillo. Durante l’incontro sono stati illustrati i dettagli del nuovo piano vaccinale anti Covid-19 rimodulato alla luce delle recenti disposizioni ministeriali.
Da un riscontro iniziale, su 1.300 dipendenti dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia, i no-vax erano 120 tra personale medico e amministrativo. L’Asp ha anche informato che a breve inizierà una ricognizione nelle strutture sanitarie private.
Il provvedimento di sospensione dal lavoro e il blocco dello stipendio sta suscitando in queste ore malumori fra i diretti interessati e non solo. E c’è chi è già pronto a rivolgersi al giudice impugnando la decisione dell’Asp. Ricordiamo infatti che’azienda potrebbe sospendere dal lavoro e dalla retribuzione il dipendente che non si vaccina se il medico competente, preso atto del rifiuto a sottoporsi a vaccinazione, esprime un giudizio di inidoneità temporanea della mansione, e l’azienda non disponga di diverse mansioni cui adibirlo, anche inferiori, che non implichino rischio di contagio. Tuttavia, l’ultimo decreto legge n. 127/2021 (entrato in vigore il 21 settembre), che stabilisce l’obbligo del green pass per tutti i lavoratori, non prevede più la possibilità della sospensione dal lavoro: il dipendente che non è in possesso del green pass viene lasciato a casa senza retribuzione.
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