martedì,Novembre 26 2024

Comunali a Vibo, i Progressisti dicono no ad «alleanze innaturali»

Il coordinatore cittadino Sergio Barbuto esprime la propria posizione circa l’ipotesi di un accordo elettorale tra il Pd e l’ex presidente del Consiglio Stefano Luciano

Comunali a Vibo, i Progressisti dicono no ad «alleanze innaturali»

«Si legge sugli organi di stampa di eventuali accordi, che vedrebbero assieme personaggi che hanno governato per anni con il centrodestra, alleati con il Pd e cioè con quello che doveva essere il principale partito di opposizione all’amministrazione comunale. Lo stupore che si avverte, non solo tra gli addetti ai lavori, si manifesta maggiormente, quando si legge che un’area che farebbe capo all’ex deputato Bruno Censore, vorrebbe continuare a influenzare tramite i suoi uomini e per un’incredibile “scambio di cortesie”, un’alleanza paradossale con chi siede ancora ai tavoli del centrodestra, insieme alle forze che si rifanno alle posizioni politiche di Alemanno». È quanto riferisce in un intervento Sergio Barbuto, coordinatore dei Progressisti per Vibo, denunciando quello che a suo avviso rappresenta «un’alleanza innaturale» tra il Partito democratico e l’area che fa riferimento all’ex presidente del consiglio comunale Stefano Luciano.

«Tutto ciò – argomenta Barbuto – è paradossale, così come al limite della decenza appaiono i comunicati stampa sotto dettatura di pseudo-segretari locali del Pd, che nelle ultime elezioni amministrative hanno votato, senza neanche avere remore, per l’amministrazione Costa. Si riparta invece sentendo l’opinione di quei consiglieri comunali che hanno mantenuto ferma, con coerenza, la barra dell’opposizione per tutta la durata della consiliatura. Ci auguriamo che il Pd possa riappropriarsi rapidamente, del ruolo che gli compete, non rassegnandosi a una posizione di subalternità, riuscendo a liberarsi da chi per troppo tempo lo ha tenuto in ostaggio, e avviando un dialogo, senza posizioni precostituite, con il proprio mondo che è quello che ricade nell’area progressista. Si deve allargare il perimetro della coalizione, ma ripartendo dalle forze della società civile, delle forze sindacali e produttive, da quel mondo che assiste attonito a questo dibattito autoreferenziale, che è lontano da chi vuole riproporre i soliti schemi del passato, di candidati e operazioni trasversali, in base a logiche che nulla hanno a che fare con i problemi della città».

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