Fratelli d’Italia Vibo contro il Green Pass, Milasi: «Colpisce l’economia»
Interrogata la Commissione europea sull’opportunità di adottare immediatamente una procedura di infrazione nei confronti del Governo italiano
«Il Green Pass, che era nato con l’idea di servire come passaporto da usare da parte dei cittadini per la libera circolazione tra gli stati membri dell’Unione Europea, è stato invece trasformato, dal Governo Draghi e dal ministro Speranza, in una sorta di boomerang che va a colpire indirettamente anche l’economia ed il mondo del lavoro, già messo a dura prova durante i vari lockdown». Lo afferma Gianni Milasi, responsabile del Dipartimento impresa e mondi produttivi del coordinamento provinciale di Vibo Valentia di Fratelli d’Italia. «Da sempre – prosegue l’interessato -, noi di Fratelli d’Italia, abbiamo denunciato che il fine del green pass, così come oggi è attuato, è solo quello di discriminare e limitare la libertà di chi non è in possesso, e soprattutto non serve per lo scopo per il quale era stato ideato, considerando anche che non serve a combattere il contagio. Così facendo il governo italiano è divenuto l’unico governo in tutta Europa ad introdurre l’obbligo del Green Pass, anche per poter lavorare, andando nettamente in contrasto con la risoluzione Europea 2361/2021, la quale evidenzia – ricorda l’sponente di FdI – che oltre ad istituire un adeguato sistema di compensazione per gli eventuali danni causati dai vaccini, venga soprattutto rispettato il diritto di accesso alle cure mediche senza discriminazioni di alcun tipo». [Continua in basso]
A tal proposito, Fratelli d’Italia, aggiunge Milasi, «ha ritenuto opportuno, grazie all’europarlamentare Sergio Berlato, interrogare la Commissione europea sull’opportunità di adottare immediatamente una procedura di infrazione nei confronti del Governo italiano, in quanto il regolamento e la risoluzione sul certificato verde sanciscono il fondamentale principio di non discriminazione di coloro che non possono o non vogliono vaccinarsi contro il Covid-19. E per fortuna – questa la conclusione di Milasi – che questo doveva essere il governo dei migliori».