venerdì,Novembre 29 2024

Narcotraffico: operazione “Ossessione”, chieste a Vibo 13 condanne

Dinanzi al Tribunale collegiale il processo nato da un’operazione della Dda e del Goa della Guardia di finanza di Catanzaro su diverse importazioni di stupefacenti

Narcotraffico: operazione “Ossessione”, chieste a Vibo 13 condanne
La conferenza stampa per l'operazione Ossessione

Tredici richieste di condanna sono state formulate dalla Dda di Catanzaro al Tribunale collegiale di Vibo Valentia al termine della requisitoria per l’operazione “Ossessione” contro il narcotraffico internazionale. Associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti i reati, a vario titolo, contestati.

Queste le richieste di pena:  30 anni Salvatore Costantino, di 56 anni, di Nicotera; 30 anni Fabio Costantino, di 44 anni, di Comerconi di Nicotera; 30 anni Giuseppe Costantino, di 61 anni, di Nicotera16 anni Gennaro Papaianni, 44 anni, di Vibo Valentia, residente a Milano; 8 anni Francesco Mancuso, di 32 anni, residente a Nicotera in contrada Torre Preitoni (nessuna parentela con l’omonimo clan della ‘ndrangheta); 16 anni Giovanni Stilo, di 72 anni, di Nicotera, residente a Meda (provincia di Monza); 8 anni Gaetano Muscia, di 57 anni, di Tropea; 15 anni Antonio Narciso, 60 anni, di Vibo Valentia; 15 anni Salvatore Papandrea,  74 anni, di Taurianova, residente a Milano; 14 anni Safine Abderrahim, 48 anni, Marocco, residente a Monza; 10 anni e 6 mesi Francesco Scaglione, 61 anni, di Palermo, residente a Milano; 10 anni e 6 mesi Luigi Mendolocchio, 56 anni, di Milano; 4 anni e 6 mesi Elisabeta Kotja, 41 anni, albanese (fidanzata con Salvatore Costantino di Nicotera, già detenuto a Milano), residente a Sesto San Giovanni (Mi). [Continua in basso]

Secondo l’impalcatura accusatoria, ad occuparsi dello scarico dello stupefacente in Italia sarebbero stati i Costantino (Salvatore, Giuseppe e Fabio) di Nicotera, facendola uscire dai porti e dagli aereoporti. In tale contesto, le indagini hanno fatto registrare come i vibonesi siano in affari anche con esponenti legati al clan dei Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica, da anni trapiantati nel milanese e nel comasco, in grado di smistare importanti quantità di narcotico in Lombardia. 

Gaetano Muscia

Proprio a Tonino Mazzaferro (che ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato in appello a 9 anni e 6 mesi) i finanzieri hanno sequestrato nel marzo del 2018 un chilogrammo di cocaina pura al 98%. Un ruolo fondamentale sarebbe stato affidato, poi, alle donne: da “teste di ponte” per le comunicazioni tra gli accoliti, a co-finanziatrici, come nel caso della cittadina albanese Elisabeta Kotja (fidanzata di Salvatore Costantino), a intermediarie di alto rango con gli esponenti dei cartelli sudamericani. Nel marzo 2018, i finanzieri sono riusciti a penetrare in un deposito dove era stata stoccata la droga a Milano.  [Continua in basso]

Gennaro Papaianni

Venivano, così, sequestrati oltre 430 chili di hashish, giunti in Italia dal Marocco, via Spagna, e una pistola, oggetto di furto, in uso proprio a Salvatore Costantino. Gran parte della droga sequestrata era destinata a soddisfare le richieste dei finanziatori di stanza in Calabria, tra cui compare Antonio Narciso di Vibo Valentia. L’ingente quantitativo di droga sequestrato, in realtà, rappresenta solo una quota parte del prodotto commissionato dai calabresi al potente cartello di stanza in Marocco, in grado di assicurare costanti ed enormi forniture di narcotico.

Antonio Narciso

fratelli Costantino stavano infatti trattando con l’organizzazione marocchina l’acquisto di una quantità pari a 3.000 chili di hashish che, secondo i calcoli degli stessi affiliati, avrebbe portato nelle tasche dell’associazione un introito che si aggirava tra i quattro ed i cinque milioni di euro, da reinvestire nell’ancor più redditizio traffico di cocaina. I sodali, pienamente ingeriti nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti, hanno, inoltre, dimostrato di voler difendere i propri interessi, ove necessario, anche con le armi.

Giovanni Stilo

Nel collegio di difesa gli avvocati: Giuseppe Spinelli, Guido Contestabile, Giovanni Vecchio, Alessandra Silvestri,  Francesco Sabatino, Giuseppe Bagnato, Pietro Chiappalone, Francesco Capria, Paolo Bossi, Fabio D’Alessio, Pasquale Oantano, Marcello Manna, Giacomo Cozzi, Barbara Betoni, Raffaele Brunetti, Giacomo Iaria, Viviana Maselli, Leopoldo Marchese, Marco Lacchin, Giancarlo Pittelli, Stefano Zanini, Marianna Savina Piacenza, Viviana Maselli, Alessandro Corrente, Chiara Alfieri, Massimo De Pascali, Lidia Zanetti, Giovanni Bruno, Francesco Muscia, Angelo Colucci, Tiziana Vignoni, Luca Cianfaroni, Daniele Barrelli, Amedeo Bianco.

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