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Portosalvo, polemiche per la scuola sotto i gazebo. Il sindaco: «Orgogliosi del nostro operato»

VIDEO | Il primo cittadino di Vibo Valentia critica i «leoni da tastiera» e chiarisce l’intento dell’amministrazione in sinergia con la dirigente Salvia: «Abbiamo scongiurato la dad. Non abbiamo nulla di cui vergognarci». Ma cittadini e politica criticano la strategia di Maria Limardo: «Ennesima figuraccia»

Portosalvo, polemiche per la scuola sotto i gazebo. Il sindaco: «Orgogliosi del nostro operato»
I gazebo al posto della scuola di Portosalvo

«A proposito delle condizioni della scuola di Porto Salvo avverto l’esigenza di fare alcune precisazioni anche per spiegare ai soliti leoni da tastiera, che io e la mia amministrazione non solo non abbiamo nulla di cui vergognarci, quanto siamo orgogliosi del nostro operato mosso esclusivamente dalla volontà di garantire -a tutti i costi- anche ai ragazzi di Portosalvo l’inizio dell’anno scolastico in presenza e in sicurezza». È quanto afferma in una nota pubblicata sui social il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo in merito al trasferimento degli alunni nei gazebo per via dei locali non agibili. [Continua in basso]

La sicurezza dei locali di Portosalvo

Il primo cittadini ripercorre le tappe dell’Istituto: «Volendo brevemente ripercorrere le tappe che hanno portato all’ordinanza di chiusura della scuola, va detto che nell’anno 2017, essendo stati esclusi problemi strutturali, i tecnici hanno segnalato la necessità di intervenire sul tetto -si ricorderanno le numerose segnalazioni per le infiltrazioni- pertanto abbiamo preso al volo l’opportunità di intervenire proprio sul tetto adoperando i finanziamenti per l’efficientamento energetico che, tecnicamente, non hanno appesantito la struttura.

Nel frattempo – aggiunge la Limardo – abbiamo anche utilizzato i finanziamenti per verificare la sicurezza dell’edificio, gli esiti delle prime analisi non sono stati del tutto soddisfacenti e proprio perchè abbiamo a che fare con la sicurezza dei nostri figli, abbiamo pensato di approfondire fino ad arrivare al livello massimo di conoscenza possibile (c.d. LC3) che, purtroppo, ha dato esito negativo». [Continua in basso]

Il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo

Da qui la soluzione adottata: «In pieno accordo e armonia con la dirigente Maria Salvia, per scongiurare la dad, abbiamo fatto di tutto per garantire anche ai bambini di Porto Salvo l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza e in presenza. Dunque nelle more della ricerca di una sistemazione definitiva la dirigente insieme con i suoi docenti, ha pensato a un nuovo modello di scuola all’aperto per il quale condividiamo l’orgoglio di una soluzione all’avanguardia anche in punto di ripresa e resilienza, quest’ultima intesa come la necessità di trovare la soluzione al problema. E va ricordato – conclude il sindaco – che per la prima volta i nostri bambini troveranno i libri di testo sui loro banchi, anche a Portosalvo». Le precisazioni del primo cittadino non sembrano tuttavia aver fatto effetto sulla comunità. Nei commenti al post della Limardo si critica aspramente la strategia messa in campo. C’è chi invita alle dimissioni, chi bolla il caso come una “barzelletta”, e chi consiglia i genitori a tenere i figli a casa.

Francesco Colelli

Colelli: «Ennesima figuraccia»

Contestualmente arrivano i primi commenti anche dal mondo politico. Dopo la richiesta di dimissioni formulata dalla candidata al consiglio regionale, Maria Rosaria Nesci, le dichiarazioni di Francesco Colelli, coordinatore cittadino del Pd: «La scomposta reazione dell’amministrazione, che da una pagina ufficiale continua il proprio percorso propagandistico, non può nascondere l’ennesimo flop. Che sia la strada di Candrilli, quella di Longobardi o la scuola di porto salvo poco importa, il modus operandi è sempre lo stesso e anche il risultato non cambia. Figuracce a ripetizione. E domani, mentre Mattarella avvierà l’anno scolastico nazionale dalla provincia di Vibo Valentia, le scuole del capoluogo apriranno nell’incertezza e, Porto Salvo va in fiera»… [Continua in basso]

Murabito: «La definiscono avanguardia…»

Quindi il commento di Marcella  Murabito, coordinatrice del circolo cittadino di rifondazione comunista e candidata alle regionali  con  de Magistris: «La definiscono “avanguardia” questa soluzione estemporanea per dare un “tetto” (si fa per dire) agli alunni di Porto Salvo da domani a scuola (si fa sempre per dire). La domanda seria è: come si è fatto a scoprire la non agibilità di una scuola il giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico?  L’altra semiseria: a giudicare dalle temperature di questi giorni, si vuole trovare il punto di fusione del fanciullo? Usiamola bene la nostra bacchetta magica questo 3 e 4 ottobre».

Tassone: «Situazione grottesca»

Il consigliere regionale del Pd, Luigi Tassone

«Dopo un anno travagliato con gli effetti della pandemia che si sono fatti sentire anche dal punto di vista sociale e culturale, sarebbe stato auspicabile che le Amministrazioni comunali avessero agito per tempo in modo da consentire un rientro in classe accogliente e in sicurezza. Non è successo a Vibo, dove il caos continua a condizionare le lezioni e la vita quotidiana degli studenti».
Il consigliere regionale Luigi Tassone prende posizione a favore di alunni che «si sarebbero aspettati ben altra attenzione e che, invece, devono fare i conti con una classe politica allo sbando».
«Nonostante le dichiarazioni piovute nei mesi scorsi – sostiene Tassone – i genitori dei ragazzi frequentanti la scuola ‘Don Bosco’ hanno toccato con mano quanto valga la parola dell’Amministrazione di Vibo rispetto alla conoscenza dei pericoli relativi agli edifici scolastici, ma ancor di più è sconvolgente che gli studenti, i docenti ed il personale scolastico della scuola di Portosalvo debbano passare le mattinate in delle tende improvvisate. È questa una situazione grottesca, oltre che la plastica immagine della capacità di programmare e realizzare. E questa è evidentemente la sensibilità degli amministratori vibonesi verso il mondo dell’istruzione, dell’apprendimento, della socializzazione, della sicurezza e della tutela della salute dei giovani. Evidentemente – prosegue Tassone – qualcuno, per usare un eufemismo, è stato distratto o comunque non è intervenuto in maniera incisiva per scongiurare quei rischi che si stanno concretizzando a poche ore dal suono della campanella. Visti i gravi disagi causati e considerato che l’inadeguatezza nell’individuare e nel porre in essere valide soluzioni è palese – conclude – mi sembra il caso che chi di competenza tragga le conseguenze e rassegni le dimissioni evitando di recitare ancora una parte che, alla luce degli inequivocabili risultati, non è la sua».

Il sopralluogo

C’è chi ha effettuato un piccolo sopralluogo nell’area dei gazebo destinati ai piccoli allievi. Le tende non risultano picchettate, in alcune parti i chiodi sporgono dalle assi di legno e si registra l’assenza di tiranti sostituiti da secchi di cemento. Il video è eloquente: «Questa è la concezione di scuola all’aperto che ha il Comune di Vibo?», si chiede un cittadino. «E se piovesse? Il campo è destinato a trasformarsi in un pantano».

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