domenica,Dicembre 1 2024

Porto Santa Venere a Vibo Marina, lo studioso: «È un ritorno all’antico nome»

L’intervento di Antonio Montesanti, artista-studioso e profondo conoscitore della storia locale: «Non si tratta di un cambio di denominazione. Basta una delibera»

Porto Santa Venere a Vibo Marina, lo studioso: «È un ritorno all’antico nome»

Dopo il parere favorevole, espresso dalla II Commissione Consiliare (Urbanistica), in merito al cambio di denominazione di Vibo Marina in Porto Santa Venere, si registra un acceso dibattito sui social tra chi trova giusta la delibera della Commissione e quelli che, al contrario, ritengono che tale atto possa innescare un processo di divisione amministrativa oltre a provocare disguidi postali e problemi  di varia natura per l’anagrafe comunale. Naturalmente non mancano neanche quanti ritengono che la questione abbia un valore secondario rispetto alle innumerevoli emergenze che interessano il territorio comunale.

Lo scalo portuale di Vibo Marina

Il cambio nome

Forse una tempesta in un bicchier d’acqua, considerando che, infine, se la delibera della commissione dovesse arrivare alla fine dell’iter previsto dalla normativa, si tratterebbe non di un cambio di denominazione, ma di un semplice ripristino di un toponimo lungamente usato e ampiamente conosciuto.

Discussione aperta

È di questo avviso Antonio Montesanti,  artista-studioso e profondo conoscitore della storia locale. In un suo argomentato intervento, pubblicato sulla sua pagina Facebook, così si esprime:
«Le motivazioni di chi è sempre stato contrario al provvedimento sono sempre le stesse, nonostante sia chiara la ragione della rivendicazione del nome originario del borgo portuale: non si tratta di un nome nuovo ma di un nome tolto senza un atto amministrativo, senza un referendum, senza una delibera di giunta o di Consiglio. È la riparazione ad un torto illegittimo, del tutto estraneo ad ogni norma dello stato, dal 1934 in poi. Come è ampiamente dimostrato dagli atti pubblici, gli stessi che proposero il cambio del nome di Monteleone in Vibo Valentia nel 1926/1928 pensarono bene di non modificare quello di Porto Santa Venere, che fino al 1934/35 aveva con tale nome il delegato del Podestà. Vi sono delibere podestarili in cui il delegato è espressamente specificato come “ delegato di Porto Santa Venere” ed il podestà fu uno dei più attivi nel dare il nome Vibo Valentia alla città. Se dunque dal 1928 al 1935 non c’è un atto amministrativo consiliare del cambio del nome al borgo portuale ( ed in archivio comunale un tale atto non c’è nemmeno alla data odierna), basta un semplice atto deliberativo di giunta che chiarisca l’errore e ripristini il nome originario. Tutto qui. Poi, se si vuole, come sempre, cambiare le carte in tavola…fate pure».

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