Torna “Pellicole scomode” con la partecipazione di Simona Della Chiesa
La figlia del generale assassinato dalla mafia sarà presente al nuovo appuntamento del Cineforum di Libera Vibo al Sistema bibliotecario.
I ragazzi di Libera Vibo ed il Sistema bibliotecario vibonese ricordano che la terza proiezione del cineforum “Pellicole scomode. Storie e film contro le mafie” si terrà, domani, sabato 23 gennaio alle ore 16 presso Palazzo Santa Chiara di Vibo Valentia.
“Vi perdono ma inginocchiatevi” è il titolo della pellicola di questo mese, incentrata sulla vita dei tre poliziotti della scorta del giudice Falcone (Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo) e dei loro familiari, fino alla strage di Capaci con la loro drammatica fine insieme al magistrato palermitano ed alla moglie.
«Di certo – annotano gli organizzato -, un momento per far omaggio a tutte le vittime innocenti delle mafie, in particolar modo a chi ha perduto la vita per dedizione al lavoro e per servire fino in fondo lo Stato ma anche, e soprattutto, un’opportunità per meditare sul concetto di perdono alquanto facile da pronunciare ma allo stesso tempo così difficile da far germogliare nel cuore di chi soffre. Perdoniamo gli altri quando non coviamo risentimento nei loro confronti e quando rinunciamo a rivendicare qualsiasi offesa o perdita che abbiamo subìto».
E, ancora, «Papa Francesco ci ricorda che attraverso il perdono vinciamo il male con il bene, trasformando l’odio in amore e rendendo così più pulito il mondo. Ma c’è un limite al perdono? Si può realmente vincere l’odio verso chi ha commesso il male senza alcun riserbo? Come può un figlio perdonare chi ha ucciso il proprio padre che non aveva nessuna colpa se non il merito di essere un uomo onesto?».
Domande forti e profonde che i giovani di Libera rivolgeranno all’ospite della serata, Simona Dalla Chiesa, figlia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Prefetto di Palermo barbaramente assassinato dalla mafia nel 1982. Dalla Chiesa, da sempre impegnata concretamente nella lotta contro le mafie, parlerà di «come la rielaborazione del dolore possa essere linfa vitale per una partecipazione al fianco dei più deboli con le insegne della giustizia e dell’onestà, valori che i giovani devono riscoprire come pilastri del vivere civile».