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Rettore chiesa di Natuzza, padre Michele Cordiano si insedierà il primo settembre

Della nomina messo al corrente anche il nuovo vescovo Attilio Nostro. Ormai alle spalle le polemiche tra diocesi e Fondazione sulle riforme statutarie

Rettore chiesa di Natuzza, padre Michele Cordiano si insedierà il primo settembre
La chiesa della Villa della Gioia di Paravati
Padre Michele Cordiano

Porta la data del 23 agosto, il decreto con cui l’attuale amministratore apostolico della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Francesco Oliva, ha nominato padre Michele Cordiano primo rettore della chiesa della Villa della Gioia di Paravati, «dando seguito alla Convenzione da poco sottoscritta. Della notizia Il Vibonese ha già dato ampio ragguaglio. «Della nomina – si legge nella missiva inoltrata al direttore spirituale di Natuzza Evolo – è al corrente sua eccellenza monsignor Attilio Nostro, vescovo eletto, che ti augura un proficuo lavoro pastorale per il bene della chiesa. Con la nomina del rettore ti adopererai nel predisporre quanto necessario per l’apertura al culto e la dedicazione della Chiesa. Con la nuova nomina con decorrenza 1 settembre 2021 lascerai il precedente incarico di parti a San Nicola da Crissa. Sono fiducioso – conclude monsignor Oliva – che nella sua conduzione pastorale ti adopererai a renderla luogo di incontro e di riconciliazione sotto lo sguardo e la protezione della sacra effigie della Madonna con la benedizione di Mamma Matuzza». [Continua in basso]

Toccherà dunque al sacerdote di Anoia, già direttore spirituale della Serva di Dio di Paravati e già tesoriere della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, preparare la strada al nuovo vescovo per l’inaugurazione della chiesa sorta nella Villa della Gioia su input della mistica con le stigmate calabrese. Monsignor Nostro si insedierà nella diocesi il prossimo 2 ottobre. Entro il primo novembre, giorno dell’anniversario della morte di Mamma Natuzza, ci sarà la dedicazione dell’edificio sacro, realizzato con le offerte dei fedeli che si rifanno al suo carisma. Sembrano ormai lontane anni luce le polemiche protrattesi per oltre tre anni e senza esclusione di colpi tra diocesi e Fondazione su tema delle riforme statutarie. Appare ormai chiaro che ad uscirne con le “ossa rotte” è stato il vescovo uscente monsignor Luigi Renzo, costretto a dimettersi lo scorso primo luglio, ufficialmente per motivi di salute. Dall’uscita di scena forzata del presule di Campana sono passati, ad oggi, meno di due mesi. Tanto è bastato, a conti fatti, a monsignor Oliva a ricomporre la diatriba e ad esimere da questa incresciosa incombenza il nuovo vescovo.

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