La politica vibonese della propaganda “sposata” anche dalla senatrice Ronzulli
Pure per l’esponente del partito azzurro i mali della città capoluogo sono stati ereditati dalle «precedenti amministrazioni», ma nessuno l’ha informata che il centrodestra governa Vibo da 20 anni ed ha fatto acquisti nel centrosinistra
Non ha perso tempo e si è subito adeguata alla nuova visione della politica vibonese. Quella visione secondo la quale per risolvere gli “atavici” problemi del territorio la soluzione è semplicissima: negare il problema stesso oppure attribuirlo ai predecessori. Ma qualcosa non deve essere stato spiegato al meglio alla senatrice forzista, Licia Ronzulli, già parlamentare europea e poi assistente del cavaliere Silvio Berlusconi, martedì in giro per la città accompagnata dal senatore di Forza Italia – e coordinatore regionale del partito – Giuseppe Mangialavori, dal sindaco Maria Limardo e da altri politici locali molti dei quali trasvolati negli anni dal centrosinistra al centrodestra. Le dichiarazioni della senatrice riportate sui quotidiani locali pare infatti abbiano fatto sobbalzare dalla sedia anche i vibonesi più smemorati. Dopo una visita all’hub vaccinale del Palasport di viale della Pace, la senatrice Licia Ronzulli si è infatti portata in Municipio a Vibo dove ad attenderla c’erano alcuni consiglieri comunali di Forza Italia ed i capigruppo consiliari di maggioranza, oltre al consigliere regionale Vito Pitaro ed all’ex presidente della Provincia Gaetano Ottavio Bruni. [Continua in basso]
E non deve essere parso vero neanche a loro constatare di persona con quanta velocità la senatrice Licia Ronzulli si sia calata nella parte ripetendo quanto a più riprese vanno urlando i leader locali di Forza Italia e dintorni: «La città è ben amministrata e se colpe vi sono, appartengono a chi ha amministrato in passato». Ma riportiamo le dichiarazioni testuali della senatrice Ronzulli: «Vibo è oggi una città ben gestita, con una giunta che sta lavorando a difesa della collettività pur avendo ereditato una situazione disastrosa». Ed ancora: «Il Comune di Vibo ha ereditato una situazione disastrosa, ma penso che l’amministrazione abbia lavorato bene in questo periodo per aiutare la cittadinanza con quello che aveva a disposizione».
Evidentemente nessuno dei big locali di Forza Italia e neanche il sindaco Maria Limardo ed il senatore azzurro Giuseppe Mangialavori hanno informato la senatrice Licia Ronzulli che prima dell’attuale amministrazione comunale (giunta Limardo), la città è stata amministrata dal maggio 2015 al gennaio 2019 dal centrodestra e da un sindaco – Elio Costa – fortemente sostenuto proprio dall’allora consigliere regionale di Forza Italia (nel 2015) Giuseppe Mangialavori. Sostegno elettorale pubblicamente ricambiato dal sindaco Elio Costa quando nel marzo del 2018 invitò a votare per l’allora candidato al Senato della Repubblica Giuseppe Mangialavori. [Continua in basso]
Ancor prima – ed anche qui siamo certi che nessuno abbia informato la senatrice Ronzulli – la città di Vibo Valentia dal 2010 al 2015 è stata amministrata dal sindaco Nicola D’Agostino, anche lui espressione delle sole forze politiche del centrodestra (Forza Italia in testa). In tale consiliatura, inoltre, l’attuale coordinatore regionale di Forza Italia Giuseppe Mangialavori ha dato la sua buona mano per l’elezione del sindaco Nicola D’Agostino, ricoprendo l’incarico (dal 2010 a novembre 2014) di presidente del Consiglio comunale.
Quando quindi la senatrice Licia Ronzulli – al pari dei big vibonesi di Forza Italia – ripete come un disco rotto: «Il Comune di Vibo ha ereditato una situazione disastrosa» a chi si riferisce? Chi sono gli autori del disastro nel quale è stata portata la città di Vibo Valentia se la stessa negli ultimi 8 anni di fila è stata amministrata dal centrodestra? [Continua in basso]
I “trasformisti” e i “gattopardi”
Vuoi vedere che gli autori del disastro “ereditato” dalla giunta Limardo sono gli amministratori di centrosinistra guidati dall’allora primo cittadino Franco Sammarco, sindaco di Vibo dal 2005 al 2010? Senza dubbio, per i forzisti locali e non solo, abituati alla più classica delle tecniche della propaganda “Ripeti una bugia cento volte e diventerà la verità”, sarà così. Ma basta poco per spazzare via la propaganda quando i fatti sono più ostinati e non ci si limita, anche da giornalisti, a riportare semplicemente e acriticamente tutto ciò che il politico di turno sbandiera. Se gli autori del disastro che Ronzulli, Limardo e Mangialavori dicono di aver ereditato sono infatti, secondo loro, gli amministratori di centrosinistra, come mai la giunta Limardo è sostenuta anche dal gruppo consiliare “Città Futura” che si richiama al consigliere regionale Vito Pitaro il quale nell’amministrazione di centrosinistra guidata da Franco Sammarco dal 2005 al 2007 è stato prima consigliere comunale e poi assessore? L’attuale assessore comunale ai Lavori pubblici di Vibo Valentia, Giovanni Russo (giunta Limardo), durante la precedente consiliatura del sindaco Elio Costa, non è stato capogruppo in Consiglio comunale del Partito democratico? Molti degli attuali consiglieri comunali di “Città Futura” che fanno capo a Vito Pitaro e sostengono ora un’amministrazione di centrodestra (giunta Limardo), non facevano parte del Pd nella scorsa consiliatura?
Gaetano Ottavio Bruni, che da qualche anno si fa vedere tranquillamente insieme agli esponenti del centrodestra, siede al tavolo con gli stessi ed il cui figlio è assessore della giunta guidata da Maria Limardo, non è stato per un quarto di secolo esponente democristiano del centrosinistra, due volte consecutive presidente della Provincia di Vibo Valentia con il centrosinistra ed anche consigliere regionale con lo stesso schieramento? Quante dichiarazioni ha fatto, negli anni, il partito di Forza Italia contro le politiche incarnate da Gaetano Ottavio Bruni quale presidente della Provincia? E non si tratta dello stesso Gaetano Ottavio Bruni oggi anche lui in posa in piazza Muncipio nelle foto postate dalla senatrice Ronzulli sul proprio profilo (pubblico) di facebook? Ed allora, i «disastri ereditati» dall’attuale amministrazione comunale di Vibo Valentia, secondo la Ronzulli, chi li ha causati? O, nel gioco politico (che a tutto serve, tranne a risolvere i problemi della città) messo in piedi dagli “attori” politici vibonesi, basta cambiarsi di “casacca” per riacquistare automaticamente una “verginità” politica alla quale non crede neanche il più distratto dei vibonesi?
E’ chiaro che, stando così le cose, se si va oltre la mera propaganda che lascia il tempo che trova, quando la senatrice Licia Ronzulli e i forzisti locali dichiarano di aver «ereditato una situazione disastrosa al Comune» non possono che riferirsi a loro stessi, non volendosi però assumere la responsabilità politica del disastro e non potendo ammetterlo pubblicamente, pena la fine della propaganda e, quindi, delle rispettive carriere politiche.
Eppure, in quest’opera di disinformazione portata avanti da certa politica, viene alquanto facile inchiodare il centrodestra alle proprie responsabilità. Se si va infatti ancora più indietro dell’amministrazione Sammarco (indicata dal centrodestra locale quale autrice di tutti i mali della città, salvo poi prendersi fra le proprie fila chi quell’esperienza amministrativa ha fortemente sostenuto come i vari Vito Pitaro, Giovanni Russo, Gaetano Ottavio Bruni, Gaetano Pacienza e compagnia) si scoprirà facilmente che la città di Vibo Valentia è stata amministrata ininterrottamente dal centrodestra dal 1997 al 2002 (Alfredo D’Agostino sindaco e giunta con ben 15 assessori) e poi dal 2002 al 2005 (Elio Costa sindaco con Maria Limardo assessore).
A conti fatti, per dare un senso alle parole della senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, il suo partito ha governato e governa la città di Vibo Valentia (la matematica non è un’opinione) da quasi 20 anni. Il disastro di cui parla la Ronzulli – e che ci si trovi nel disastro siamo tutti d’accordo – chi l’ha quindi causato? Ogni vibonese che vuol andare oltre la propaganda e gli slogan di certa politica sempre più simile nello spirito alle tifoserie calcistiche, conosce le risposte. Così come non occorre soffermarsi più di tanto sul fallimento dell’attuale amministrazione comunale, prosecuzione ed in perfetta linea di continuità con le precedenti (basta vedere quanti consiglieri comunali attuali sono stati rieletti e facevano parte delle consiliature Costa e Nicola D’Agostino). Del resto, la recente figuraccia dell’apertura (alla presenza persino dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, oltre a Giuseppe Mangialavori e Vito Pitaro) e della chiusura alla velocità della luce (senza non prima aver provocato qualche incidente) della strada interpoderale Cancello Rosso-Candrilli che, secondo il sindaco Limardo, avrebbe dovuto costituire uno snodo nevralgico anche per potenziare «l’offerta turistica di Vibo capitale italiana del libro», la dice lunga su come certa politica intenda il proprio ruolo.
Ma le bugie, lo si sa, hanno sempre le gambe corte e non basta di certo un doppio taglio senatoriale (Ronzulli-Mangialavori) accompagnato da qualche selfie per trasformarle in qualcosa di diverso dalla mera propaganda politica.
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