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Sant’Onofrio, Ruffa ribadisce: «Il Pd è unito e fa paura»

Il segretario del locale circolo dem getta acqua sul fuoco delle polemiche e rifiuta la teoria delle ingerenze esterne. Mentre il “dissidente” Giuseppe Disì annuncia che andrà comunque avanti per la sua strada.

Precisazioni in merito alle spaccature in seno al Partito democratico di Sant’Onofrio in relazione alla candidatura dell’aspirante sindaco Onofrio Maragò alla guida di una coalizione di centrosinistra, arrivano dal segretario cittadino Giuseppe Ruffa che, anche a seguito della presa di distanza dell’esponente dello stesso partito Giuseppe Disì, prova smorzare i toni della polemica e a riportare la discussione a toni più pacati.

Nonostante le inequivocabili affermazioni di Disì, rilasciate ieri al vibonese.it, Ruffa definisce «prive di fondamento» le spaccature dentro il partito, smentendo altresì le ipotesi di ingerenze esterne nelle scelte operate dal partito a Sant’Onofrio.

«Nello specifico – spiega Ruffa – come segretario del Pd locale, sono del tutto libero da influenze esterne, quale che sia la corrente politica, e sempre ho portato avanti una politica improntata sul bene del paese e lontana dal carrierismo. L’unica voce ascoltata nelle scelte politiche amministrative è stata esclusivamente quella dei tesserati. Riprova di questo è evidente nel frequente apparentamento mediatico che mi si abbina in funzione delle circostanze a questo o quello esponente politico provinciale, quasi a voler ignorare che un partito possa determinarsi in autonomia, scegliendo di volta in volta il progetto che ritiene più convincente».

In merito alla candidatura Maragò, Ruffa chiarisce che la stessa è arrivata a compimento di un percorso partito da luglio 2015, quando «la segreteria si è attivata per conoscere le opinioni dei tesserati, in merito ad eventuali preferenze sul candidato a sindaco. Dopo lunga analisi e discussione approfondita con altre forze civiche, in concerto con il consigliere comunale Fortunato Addesi e Giuseppe Disì, si è indetta una assemblea civica di centrosinistra. L’assemblea, che ribadisco non solo Pd ma civica, dopo un sereno e costruttivo dibattito, ha inteso aggiornarsi per avere il tempo di proporre un progetto condiviso. Tale progetto ha visto concretizzarsi nella figura dell’ingegnere Onofrio Maragò la sintesi dell’unità fortemente voluta dai compaesani. L’assemblea non ha mai scelto fra più proposte. Descrivere uno scontro fra Giuseppe Disì e Onofrio Maragò non è gratificante soprattutto per i due involontari protagonisti».

Dunque, acqua sul fuoco delle polemiche che, tuttavia, in questo ore vedono Disì fortemente determinato a dissociarsi dalla scelta e ad intraprendere una via autonoma che potrebbe anche portare significative novità alla campagna elettorale verso le amministrative di primavere. Ciononostante, per Ruffa è solo dialettica. «Il Pd è unito – ribadisce – e appoggerà Onofrio Maragò. Le voci di rotture e le illazioni di correntismi fra Censore e De Nisi a Sant’Onofrio sono a mio avviso messe in giro ad arte da competitori politici di altri fronti, che vedono in questa ritrovata unità del centro sinistra santonofrese il pericolo di una umiliante sconfitta alle prossime elezioni».

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