mercoledì,Dicembre 18 2024

Drapia, il Poro e la Preistoria: le riproduzioni di Rombolà al complesso Galuppi

L’inaugurazione della mostra si terrà sabato a cui farà seguito un incontro sull’omonimo tema

Drapia, il Poro e la Preistoria: le riproduzioni di Rombolà al complesso Galuppi
Una delle iniziative svoltasi al Complesso monumentale Galluppi
L’artista Cosmo Rombolà

Continuano gli eventi culturali al complesso monumentale Galluppi di Drapia.  Grande partecipazione stanno riscontrando le iniziative promosse questa estate dall’amministrazione comunale assieme alla Pro loco. Dopo la prima uscita, con la mostra dei disegni di Gianni Brandolino (Mediterranea di Reggio Calabria), che ha ricevuto importanti apprezzamenti, il complesso monumentale propone per domani, sabato 21 agosto, un’altra interessante mostra su “Il Poro e la Preistoria” attraverso le riproduzioni in argilla di Cosmo Rombolà, artigiano e ricercatore drapiese da sempre impegnato nel campo dell’archeologia assieme ai componenti dell’associazione culturale Paolo Orsi. La peculiarità dell’opera di Cosmo consiste nel fatto che gli oggetti in ceramica sono fedeli riproduzioni di quelli rinvenuti durante le ricerche e gli scavi archeologici effettuati sull’altopiano del Monte Poro; si tratta di materiali protostorici a partire dall’età del Bronzo (2.300-925 a.C.), fino alla prima età del Ferro (925-725 a. C. Vi è dunque in queste sue preziose riproduzioni, un’importante ricerca archeologica, storica, dei materiali e delle tecniche di realizzazione  e di cottura non comuni tra gli esperti. [Continua in basso]

«Nella realizzazione delle ceramiche – scrive Maria Teresa Iannelli, archeologa, che ne cura la mostra  – la maggiore fonte di ispirazione di “mastru Cocimu”, è la documentazione dello scavo effettuato nella località Torre Galli del comune di Drapia negli anni 1922 e 1923, dal grande archeologo Paolo Orsi, che rinvenne una necropoli di circa 280 tombe della prima età del Ferro.  Il corredo delle sepolture era costituito oltreché dalle armi in ferro e bronzo (punte di lancia, spade, lance e armature) in quelle maschili e da vari oggetti di lavoro e di ornamento in quelle femminili, anche da vasi di vario genere e forme che Rombolà riproduce fedelmente. Il metodo utilizzato dall’artigiano è quello antico delle popolazioni indigene che abitarono questo territorio prima dell’arrivo dei Greci (fine VIII sec. a.C.), ricostruito dagli archeologi attraverso l’interpretazione delle testimonianze materiali rinvenute negli scavi effettuati in Calabria e non solo».

La serata, dopo l’inaugurazione della mostra, continuerà con un seminario sul tema “Il Poro e la Preistoria” che racconterà inoltre le ipotesi e la struttura del nascente Museo presso lo stesso complesso monumentale. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Drapia Alessandro Porcelli, del direttore del Museo, Emilio Minasi e del presidente della Pro loco, Antonio Furchì, seguirà un incontro a cui prenderanno parte, oltre alla stessa Iannelli; lo storico Saverio di Bella, Vincenzo Calzona, architetto ed esperto di progettazione museale, e Michelangelo Pugliese, architetto che ha redatto il progetto di allestimento del Castello Galluppi e del nascente Museo. Sarà presente l’autore della mostra, Cosmo Rombolà, assieme a Francesco Rombolà in rappresentanza dell’associazione Paolo Orsi.

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