Villaggi turistici a Ricadi e interdittive antimafia: il Tar rigetta le sospensive
Respinti in sede cautelare i ricorsi delle società degli imprenditori Pino Giuliano e Mercurio La Sorba
Sono stati rigettati dal Tar di Catanzaro tre distinti ricorsi finalizzati ad ottenere la sospensiva delle interdittive antimafia emesse dalla Prefettura di Vibo e che hanno portato il Comune di Ricadi – quali atti dovuti – a revocare le concessioni demaniali e marittime e le licenze a tre note attività turistiche del comprensorio di Capo Vaticano. Due fanno capo all’imprenditore Pino Giuliano ed una all’imprenditore Mercurio La Sorba. Le interdittive e le revoche delle licenze erano state adottate nell’agosto scorso ed a settembre avevano ottenuto, con un decreto presidenziale, la sospensione sino al 26 settembre per non arrecare danni allo svolgimento delle attività turistiche in corso. Superata tale fase ed acquisita tutta la documentazione integrale, il Tar si è quindi ora pronunciato con tre distinte ordinanze sulle richieste di sospensiva rigettando i ricorsi della società “Giubola 2000 srl” che gestisce villaggio-albergo “Capo Vaticano Resort Thalasso & Spa” sito in località Tono del comune di Ricadi, della società “Mediterranean Hospitality srl” con sede a Ricadi, in località Torriani, che gestisce il villaggio albergo (con annesso bar e ristorante) Baia del Sole, della società “Turiano srl” che gestisce il “villaggio turistico Cala di Volpe di La Sorba Mercurio” sito a Ricadi in località Torre Marino. Il Tar sottolinea nelle sue decisioni che per l’emanazione delle interdittive non è necessaria la certezza dei fatti su cui si fonda od il sussistere di accertamento penale definitivo, bensì un quadro indiziario più che sufficiente a ingenerare un ragionevole convincimento sulla sussistenza di un condizionamento mafioso in capo all’impresa ricorrente. Nei casi di specie le interdittive si basano su “plurimi elementi che valutati complessivamente, secondo la cognizione sommaria propria della fase cautelare, non sono superati in toto dalle deduzioni difensive. Risultano, infatti, non superabili quali elementi fondanti il condizionamento della criminalità nella società, le circostanze che Pino Giuliano era sindaco quando è stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Ricadi per infiltrazioni mafiose e che il relativo decreto del Presidente della Repubblica del febbraio 2014 ha evidenziato più volte il diretto contatto – scrivono i giudici amministrativi – di Pino Giuliano con la cosca Mancuso”. La sentenza del 2015 del gup distrettuale di Catanzaro in abbreviato relativa al processo “Black money” non ha inoltre sconfessato “le risultanze del decreto presidenziale escludendo solo il condizionamento da parte del boss Pantaleone Mancuso, detto “Vetrinetta” sulle elezioni comunali di Ricadi del 2011″. Pino Giuliano è stato infine dichiarato incandidabile con sentenza della Corte di Appello di Catanzaro del 19 giugno 2018 nella quale ha affermato l’incandidabilità dell’ex sindaco “alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, che si svolgeranno in Calabria, limitatamente al primo turno elettorale successivo al passaggio in giudicato della presente sentenza”. Per quanto riguarda invece la società “Turiano srl”, il Tar sottolinea che i soci non hanno “indagini o precedenti penali per fatti che di per sé segnalino contatti con i clan”. Tuttavia, l’infiltrazione di questi nella rilevante attività di gestione di villaggio turistico risulta, per come affermato nella interdittiva, desumibile da ulteriori circostanze ed in particolare dal fatto che una socia di maggioranza risulta sorella di Pino Giuliano ed è socia anche della Giubola srl. Da qui il rigetto delle richieste di sospensiva delle interdittive, con i ricorsi che dovranno essere discussi nel merito dinanzi ai giudici amministrativi Restano quindi, allo stato, revocate le licenze alle tre società così come di disposto dall’ufficio tecnico del Comune di Ricadi. In particolare, restano revocate le concessioni marittime ottenute dalla “Turiano srl” nel 2002 e nel 2004 con proroghe sino al 31 dicembre 2020 e dalla “Mediterranean Hospitality srl” nel 2018 con proroga anche in questo caso al 2020. Per quanto riguarda invece le licenze revocate in forza delle interdittive antimafia, quella della Giubola 2000 per il “Capo Vaticano Resort Thalasso & Spa” è stata ottenuta il 4 aprile 2011, quella della “Mediterranean Hospitality srl” il 26 aprile dello scorso anno quale sub-ingresso nell’attività turistico alberghiera del Villaggio Baia del Sole. I ricorsi al Tar sono stati presentati per conto delle tre società dagli avvocati Luana Posella e Crescenzio Santuori e vedono quali controparti il Comune di Ricadi (assistito dall’avvocato Domenico Servello), il Ministero dell’Interno e la Prefettura di Vibo Valentia, assistite dall’Avvocatura dello Stato. LEGGI ANCHE: Comune di Ricadi: i motivi alla base dell’incandidabilità dell’ex sindaco e dell’ex assessore
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