Assistenza domiciliare integrata a Vibo, il volto umano e migliore della sanità
I ringraziamenti della figlia di una paziente malata terminale di cancro verso chi l’ha assistita sino alla fine con amore e rispetto
“Desidero pubblicamente ringraziare il servizio di Assistenza domiciliare integrata – Moderata Durant Vibo Valentia nelle persone della Sig. ra Sara Fiorillo, del Dott. B. Nesci (anestesista) , del Dott. A.Spinoso (oncologo) degli infermieri F. Calabretta ed Ewa Dzialas per aver svolto con dedizione, professionalità e grande senso di umanità il loro lavoro nel periodo agosto – novembre 2018, mesi nei quali ho assistito mia madre, la signora Elena Nobler, malata terminale di cancro”. E’ quanto scrive in una lettera inviata ai vertici dell’Asp ed agli organi di stampa Maria Grazia Gramendola. “Nella fase finale, la più difficile, della lunga battaglia, che mia madre ha combattuto strenuamente per quattro anni, l’assistenza domiciliare ci ha supportato concretamente: la diagnosi di metastasi diffusa non lasciava nessuna speranza, eppure l’equipe dell’assistenza domiciliare ha reso la qualità della vita di mia madre dignitosa, fino alla fine, avvenuta il giorno 8 novembre 2018. Grazie davvero a queste persone che, nonostante innumerevoli difficoltà organizzative e carenze del sistema, affrontano questa missione, perché tale è lo spirito con cui vivono il loro lavoro, con l’unico obiettivo di aiutare il malato ed i familiari che lo assistono. E ci riescono, molto bene. Hanno rappresentato, per mia madre e per me, un punto di riferimento attento, indispensabile ma soprattutto un conforto umano che solo una competente professionalità unita alla partecipazione affettuosa sanno dare. Grazie per le frequenti visite, per la puntualità rispettata, per le telefonate ricevute, per i messaggi di interessamento, per le terapie mirate, per la tempestività degli interventi, per i sorrisi, per le parole affettuose rivolte a mia madre e a me: in questi ultimi quattro mesi professionisti straordinari hanno reso il “ nostro” percorso meno doloroso perché sono stati “ umanamente” vicini a noi. Esiste una buona sanità, va detto. La buona sanità la fa chi, non perdendo mai di vista il malato, lavora e agisce concretamente, tra inefficienze e mancanze sistematiche, mettendo al servizio della comunità la propria profonda professionalità ed umanità, con l’occhio attento alle esigenze del malato e della famiglia ed il cuore aperto a prevenire la sofferenza, ove e quando possibile. Grazie vi direbbe oggi, ancora una volta, mia madre”.