Nel giorno di Natuzza il vescovo bacchetta gli “haters”: «Mi hanno dato del pedofilo ma li perdono» – Video
Prima dell’annuncio dell’ok alla causa di beatificazione della mistica di Paravati, davanti a oltre 10mila fedeli Luigi Renzo si sfoga con i “leoni da tastiera” facendo il nome di chi lo accusa
Si è raccolto tutto intorno al vescovo Luigi Renzo e alla sua “mamma” il variegato popolo che si rifà al carisma di Natuzza Evolo, Oltre diecimila figli spirituali della mistica, appartenenti ai cenacoli mariani sparsi su sua ispirazione per il mondo, che questa mattina si sono incontrati a Paravati in occasione del 25esimo anniversario dell’arrivo della statua della Vergine bambina con il mantello svolazzante. E non potevano trovare occasione migliore, visto quanto emerso nel corso dell’omelia del presule della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, e non solo riguardo all’attesa notizia che il processo di beatificazione della mistica morta nel giorno di Ognissanti sta per partire. «Non so se ho fatto bene a disobbedire alle prescrizioni del medico di non sottopormi a stress fisico dopo il piccolo intervento – ha affermato monsignor Renzo – a cui mi son dovuto sottoporre nei giorni scorsi. Magari tanti medici presenti mi tirerebbero le orecchie. Ma era troppo forte il desiderio di incontrarvi, che non me la son sentita di mancare a questo appuntamento con voi. Son certo, comunque, e mi dispiace che per questo che vi sto dicendo sarò nuovamente attaccato e preso in giro sui social, ma ormai ci sono abituato ad essere denigrato da alcuni che si proclamano gruppo “Insieme a Mamma Natuzza“. Certamente – ha proseguito – qualcuno di loro è qui presente. Me ne stanno scrivendo di tutti i colori: che sono un prete pedofilo, che sono un pover’uomo vestito da vescovo, affamato di soldi e di potere e cose di questo genere. Natuzza non si sarebbe mai sognato, come sta facendo questo gruppo, di denigrare il Papa, i vertici della Chiesa, un vescovo chiunque esso sia, i sacerdoti. Il Signore, però, ci insegna ad amare, pregare e perdonare quelli che ci calunniano e ci perseguitano. Io li perdono tutti, prego per loro e spero che ritrovino presto la loro pace ravvedendosi, onorando così il nome di Natuzza». (L’articolo prosegue sotto la pubblicità)
Un discorso senza peli sulla lingua, questo del vescovo miletese, accompagnato dall’applauso dei fedeli e chiaramente indirizzato a chi, tra i presunti devoti della mistica, più o meno sottobanco sta ostacolando il processo di riforma dello Statuto della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” da lui richiesto in vista della consacrazione della “Grande chiesa”. Quindi, la preannunciata bella notizia che la Congregazione della Dottrina della Fede, «a seguito delle nostre relazioni, ha sciolto le riserve ed ha dato il parere favorevole per aprire la Causa. Nei prossimi giorni incontrerò a Roma il Segretario della Congregazione dei Santi – ha dichiarato al riguardo – con cui mi metterò d’accordo sulle procedure da seguire. Non vi pare che questa sia la più bella notizia che ormai tutti, trepidanti, da tempo aspettavamo? Spero che questo ci convinca tutti ad agire secondo Dio e ad operare insieme, uniti intorno a Mamma Natuzza, donna di Dio e donna della Chiesa. Papa Francesco, alla fine dello scorso ottobre, nel concludere il Sinodo sui giovani, tra le “cose che gli stavano più a cuore”, ha raccomandato di amare e di pregare per la Santa Madre Chiesa. “La nostra Madre è Santa”, dice il Papa, “ma noi figli siamo peccatori. Siamo tutti peccatori. E a causa dei nostri peccati il grande accusatore (il diavolo) ne approfitta: … gira, gira per la terra cercando chi accusare. In questo momento sta accusando noi fortemente e questa accusa diventa anche persecuzione: …accuse continue per sporcare la Chiesa (e gli uomini di Chiesa). Ma la Chiesa non va sporcata… la Madre non va sporcata. E’ il momento di difendere la Madre; la Madre la si difende dal grande accusatore con la preghiera e con la penitenza”. Un invito pressante, questo del Papa, che coincide perfettamente con quanto ci ha insegnato con la sua vita Mamma Natuzza».
Le celebrazioni – caratterizzate da un perfetta macchina organizzativa – previa autorizzazione di monsignor Renzo, erano iniziate di prima mattina con la messa per i volontari del servizio d’ordine, svoltasi all’interno dell’auditorium della Casa per anziani “Monsignor Pasquale Colloca”. Alle 9.30 aveva fatto seguito la processione della statua della Vergine per le vie di Paravati, conclusasi con un breve momento di preghiera, precedente la messa celebrata all’aperto sul sagrato della chiesa, alla presenza delle massime autorità civili, politiche e militari della provincia. Così come ogni anno, sino a tarda sera i pellegrini potranno sostare in preghiera davanti alla tomba di Mamma Natuzza, situata nella vicina Casa per anziani dove nove anni fa ha esalato l’ultimo respiro. GUARDA L’INTERVENTO DEL VESCOVO LUIGI RENZO:
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