lunedì,Novembre 25 2024

Vibonese, il territorio afflitto da povertà, calo demografico ed emarginazione sociale

Impietosa analisi dell’Ambito Territoriale di Vibo Valentia che approva il Piano di Zona per indirizzare le Politiche sociali di quindici Comuni, compreso quello del capoluogo

Vibonese, il territorio afflitto da povertà, calo demografico ed emarginazione sociale
La conferenza stampa svoltasi questa mattina presso il Comune di Vibo Valentia

Non solo un sensibile fabbisogno di assistenza sanitaria, ma anche un consistente aumento della povertà e della solitudine, soprattutto tra la popolazione più anziana, un preoccupante calo demografico di mille unità, una lenta ma inesorabile emarginazione sociale. È un quadro a tinte fosche quello che viene fuori dall’analisi del contesto socio-economico realizzato dall’Ambito Territoriale di Vibo Valentia nei territori comunali del Vibonese che ne fanno parte. Sono complessivamente quindici. Eccoli: Vibo Valentia (ente capofila), Filadelfia, Francavilla Angitola, Filogaso, Francica, Ionadi, Maierato, Mileto, Monterosso Calabro, Pizzo, Polia, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, Stefanaconi. In questi territori dunque, anche e soprattutto in virtù degli effetti devastanti della pandemia da Covid 19, il quadro sociale quanto quello economico si sono ulteriormente aggravati rispetto al passato. Con il risultato che oggi non basta più garantire le sole prestazioni sanitarie, seppur necessarie e fondamentali, ma servono anche azioni che facilitino e sostengano con ogni mezzo l’inclusione sociale vera e propria, nonché realizzare processi di prevenzione e di ascolto. [Continua in basso]

Tre anni e milioni di euro

Questi gli scopi del Piano triennale di Zona, approvato il 31 luglio scorso da parte dell’Ambito territoriale, strumento che sostiene ma essenzialmente indirizza la Politiche sociali degli enti facenti parte di tale organismo. A disposizione dei quindici Comuni per il raggiungimento degli obiettivi prefissati ci sono tre anni di tempo e diversi milioni di euro che saranno distribuiti tra gli enti locali dell’Ambito Territoriale, i quali si muoveranno all’interno delle aree tematiche di loro competenza: disabilità, disabilità mentale, famiglia, minori, anziani, povertà educativa, dipendenze, marginalità sociali, violenza di genere.

La strategia

Per capire meglio le necessità dell’intero Ambito, e cercare di realizzare così una più corretta impostazione del Piano stesso, si è deciso nel corso di questi mesi di lavoro di aprire dei Tavoli tematici di progettazione che hanno visto la partecipazione di numerose associazioni, di enti aderenti al Terzo settore e dell’Azienda sanitaria provinciale. Si è trattato di una fase concertativa che ha aiutato gli enti locali alla predisposizione del Piano che riorganizza la programmazione delle Politiche sociali e conferisce nuova spinta alla gestione, divenendo compartecipata. I tavoli così hanno supportato l’ufficio di Piano nella individuazione delle priorità e degli obiettivi strategici per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali. E alla fine è venuto un documento che puntato ad integrare in maniera sinergica le competenze, l’esperienza e la ricchezza professionale di ciascun Comune e con le conoscenze sul campo di ciascuna associazione partecipante. [Continua in basso]

Cosa hanno detto

Per annunciare l’avvenuta approvazione del Piano si è tenuta questa mattina, presso il Comune capoluogo, una apposita conferenza stampa, alla quale hanno preso parte il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo (che è anche la presidente dell’Ambito), l’assessore alle Politiche sociali Rosamaria Santacaterina, la dirigente Adriana Teti, Angela Malvaso, assistente sociale, in rappresentanza dell’Asp, e i sindaci di Sant’Onofrio, Onofrio Maragò, e di Francavilla Angitola, Giuseppe Pizzonia.

L’incontro con i giornalisti è stato aperto dalla Limardo, la quale si è detta soddisfatta del traguardo raggiunto, «in quanto – ha precisato -per la prima volta approviamo, in coerenza con il quadro normativo di carattere regionale, il Piano d’Ambito sociale. Per arrivare fino a qui – ha riferito il primo cittadino – abbiamo seguito un percorso abbastanza faticoso e complesso, ma soprattutto spedito perché dovevamo rispettare i termini imposti dalla normativa, che scadevano il 31 luglio. Devo dire che in questo processo, complesso e particolare, abbiamo trovato la collaborazione da parte di tutti. Innanzitutto da parte delle associazioni e poi da parte di tutti i sindaci che fanno parte dell’Ambito Territoriale di Vibo Valentia».
Sinergia e collaborazione sono state, dunque, ha aggiunto sempre il sindaco, «le due parole d’ordine che ci siamo imposti per una disamina dei bisogni e delle necessità di tutte e quindici le comunità amministrate. Vorrei ringraziare anche gli uffici, nella persona della dirigente Adriana Teti, che si spende con forte spirito di abnegazione, lavorando tutti i giorni», ha chiuso la Limardo. [Continua in basso]

Per l’assessore Santacaterina, invece, con questo Piano di Zona «è stato inaugurato un metodo nella nostra amministrazione e nell’Ambito, che è quello della concertazione e della partecipazione. Questo documento, però, rappresenta soltanto un punto di partenza perché è uno strumento a carattere generale che, tuttavia, inquadra quelle che sono le attività da mettere in atto nei vari territori, da qui fino al 2023. Ma dicevo del metodo: questo Piano è nato in poco tempo, ma grazie ai Tavoli tematici abbiamo dato una forte impronta sinergica a tutto quello che poi abbiamo messo su carta. Questo documento, infine, potrà anche essere cambiato se in corso d’opera dovessimo trovare delle esigenze diverse rispetto a quelle prese in esame all’inizio della nostra indagine. Colgo l’occasione, infine, per ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito alla stesura del Piano, che, ribadisco, è il frutto di un grande lavoro di squadra».

Brevi interventi, in chiusura di incontro, da parte della Malvaso e dei due sindaci Maragò e Pizzonia, i quali, in modo concorde, hanno sottolineato la novità e l’importanza dell’iniziativa portata avanti dalla presidenza dell’Ambito Territoriale, non mancando di auspicare una sempre maggiore collaborazione tra le associazioni e gli enti locali «nell’esclusivo interesse dei cittadini».  


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